La Regione chieda al più presto al governo lo stato di emergenza nazionale per la situazione del granchio blu e la relativa quantificazione dei danni ambientali ed economici subiti dal territorio e dalle imprese coinvolte. Lo chiede il Partito democratico con una risoluzione firmata da Marcella Zappaterra (prima firmataria) e Marco Fabbri.
“Nel 2023 -ha spiegato Zappaterra- in tutto il Delta del Po, in molte aree della Romagna e in particolare a Goro e Comacchio (Ferrara), si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu, una specie originaria dell’oceano Atlantico, probabilmente immessa nel mar Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi. Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea, con 1.700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio. Secondo Fedagripesca-Confcooperative, il danno economico attuale causato dal granchio blu in Italia sarebbe già attorno ai 100 milioni di euro”.
Per questa ragione i due esponenti del Pd ritiene necessario che l’Unione europea rimoduli i fondi Feamp (Fondi europei specifici per il settore pesca) per il contrasto al granchio blu, in modo che possano essere liberate risorse in fretta per sostenere le imprese.
Nella risoluzione, inoltre, si chiede di “sollecitare il governo ad autorizzare l’utilizzo, in questa fase emergenziale, di tutti gli strumenti di pesca disponibili per raccogliere il granchio blu, di promuovere un’equiparazione dei canoni demaniali delle acque interne destinati a molluschicoltura con quelli del demanio marittimo ove insistono analoghe concessioni, di valutare forme d’intervento finanziario da parte della Regione, quale l’apertura di una linea di credito per le imprese dell’acquacoltura”.
Infine, Marcella Zappaterra e Marco Fabbri chiedono all’esecutivo regionale di “promuovere, in collaborazione con le altre Regioni interessate, le Università, gli enti di ricerca e le associazioni di categoria, azioni coordinate di monitoraggio, prevenzione e contrasto della diffusione del granchio blu nel mar Mediterraneo anche attraverso la sensibilizzazione dei consumatori e la valorizzazione delle potenzialità alimentari di questa specie”.
(Lucia Paci)