La commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti, ha approvato il piano di contributi, per un totale di 600mila euro, destinato ad adolescenti e preadolescenti per l’anno 2025. Si tratta di uno degli strumenti operativi, sottolinea la Giunta, attivo fin dal 2008 con la legge “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”, con cui l’Emilia-Romagna traduce in termini concreti i principi fondamentali della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e riafferma il ruolo dei giovani quale risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale, ponendo l’obiettivo del perseguimento del loro benessere e pieno sviluppo come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società regionale.
Due le tipologie di progetti ricompresi nel bando: quelli a valenza regionale (che insistono su 3 o più ambiti provinciali) con un plafond di 150 mila euro e i progetti a valenza territoriale, definiti da appositi budget distrettuali in rapporto alla popolazione in età 11/19 anni residente, con un budget di 450 mila euro, che quindi determinano varie fasce di intervento, andando da uno a sei progetti finanziabili per ogni distretto.
Divisi in due macrocategorie gli obiettivi generali che si vogliono perseguire: interventi il più possibile inseriti in logiche di integrazione e promozione dell’equilibrio territoriale e azioni che rafforzino gli interventi regionali in ambito socio-educativo, di cittadinanza attiva e cultura inclusiva; promozione e sviluppo digitale sociale e sviluppo sostenibile. Tali enunciazioni si traducono poi in percorsi specifici con campagne su giovani con difficoltà di socializzazione o a rischio dispersione o abbandono scolastico, ritiro sociale, povertà ed emarginazione. A questo tema si aggiungono poi le azioni per promuovere l’offerta di opportunità educative, stimolare il coinvolgimento dei ragazzi nella co-progettazione, facilitare l’uso consapevole delle nuove tecnologie, sostenere le competenze educative degli adulti e aiutare i ragazzi nell’affrontare e superare l’isolamento creatosi a causa dell’emergenza Covid.
Trentotto gli ambiti distrettuali individuati, da Piacenza a Riccione e ai contributi regionali potranno accedere solo le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato con sede legale nel territorio regionale e iscritte nel registro unico nazionale del terzo settore, le cooperative sociali iscritte all’apposito registro regionale oltre agli enti del terzo settore.
(Luca Boccaletti)
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