Appuntamento con il difensore civico regionale, Gianluca Gardini, per cinque classi dell’Istituto tecnico professionale ‘Elsa Morante’ di Sassuolo (Modena).
L’iniziativa, che ha avuto la regia di due docenti, Consiglia Cerotto e Gaetano Carpano, è avvenuta nell’ambito del “percorso progettuale” di conCittadini, fortemente sostenuto dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna nell’ottica della diffusione della cultura della cittadinanza attiva e rivolto in particolare a valorizzare momenti di dialogo e ascolto e di protagonismo dei giovani. I numeri sono di assoluto rispetto, se si pensa che i ragazzi coinvolti sono circa 30.000 all’anno e che, nei cinque anni di vita del progetto, sono stati 150.000 circa gli studenti che hanno lavorato con l’Assemblea.
Ciceroni d’eccezione per gli studenti sassolesi, seduti nell’Aula assembleare, sono stati due consiglieri regionali, Enrico Campedelli e Luca Sabattini del Pd, che hanno accompagnato i ragazzi in un tour virtuale del parlamento regionale e delle attività che svolge.
Di un’”esperienza importante nel luogo dove si fanno le leggi” ha parlato Campedelli, mentre Sabattini ha ricordato che “è indispensabile conoscere il funzionamento delle istituzioni e di come si assumono le decisioni”, mettendo i ragazzi in guardia dalle “fake news” nei confronti delle quali le uniche armi sono “la cultura e la consapevolezza, che si imparano a scuola o in occasioni come questa”.
“Aiutare i cittadini a vedere garantiti i propri diritti”. Questo in estrema sintesi il compito del difensore civico regionale, – ha spiegato Gardini – l’’ombudsman’ europeo, un istituto che esiste in tutti i paesi giuridicamente più evoluti e che svolge un ruolo terzo, indipendente e imparziale, con l’obiettivo di tutelare i cittadini nei confronti di comportamenti scorretti da parte delle amministrazioni pubbliche.
Gardini ha spiegato che il difensore civico non ha poteri coercitivi, può invece emanare raccomandazioni, “tanto più ascoltate, quanto più argomentate”, agli enti pubblici, dopo un’istruttoria sul ‘caso’ contestato e un articolato ragionamento giuridico. Purtroppo, per ragioni di contenimento dei costi, – ha poi evidenziato – sono stati cancellati da una finanziaria del 2010 i difensori civici comunali e manca tuttora il difensore civico nazionale, una “grave lacuna” dell’Italia. In realtà, – ha commentato- la presenza di questi organismi comporta un risparmio e non un costo per le casse pubbliche, non fosse altro perché i ‘casi’ affrontati a titolo gratuito dal difensore civico, non vanno ad accrescere il numero dei contenziosi davanti ai giudici, con aggravio di costi per gli enti e per il cittadino.
Il difensore civico, a questo proposito, ha lamentato l’ancora scarsa diffusione in Italia e in Emilia-Romagna di una “cultura della difesa civica” che “evita di ingolfare i tribunali”: serve, quindi, a suo avviso, “più informazione per favorire il radicarsi di certe modalità di azione che ancora oggi risultano poco note” con l’obiettivo di “trovare soluzioni alternative al contenzioso giurisdizionale”. Da queste considerazioni derivano anche i ‘numeri’ delle istanze trattate annualmente, che Gardini considera ancora limitati. Per la maggior parte si tratta di ‘casi’ che riguardano tasse e sanzioni, sanità, concessionari di pubblici servizi, ma anche disabilità, accesso agli atti amministrativi e risarcimento danni. Ma c’è di più: accedere ai servizi del difensore civico è facile, basta infatti telefonare o scrivere producendo un documento di identità, ma anche i tempi delle istruttorie sono relativamente brevi, circa 45 giorni.
Diverse le domande rivolte dai ragazzi al difensore civico, in particolare sulla tutela delle persone disabili. Gardini, a questo proposito, ha lanciato la proposta di un unico sistema informatizzato regionale che contenga tutte le targhe delle automobili a disposizione di un disabile, in modo tale da poter entrare nella zona a traffico limitato di ogni città senza dover ogni volta chiedere uno specifico permesso.
(Antonella Celletti)