COMUNICATO
Governo locale e legalità

Assemblea legislativa. L’Emilia-Romagna accelera sulla semplificazione: eliminate 500 norme

Si tratta di 342 leggi regionali, 10 regolamenti regionali, 148 disposizioni normative divenute obsolete. Hanno espresso voto favorevole alla legge Pd, ER Coraggiosa, Iv e Europa verde, Contrari Lega, Fdi, Fi, Rete civica e M5s

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna accelera sulla semplificazione delle norme approvando una legge composta di 32 articoli che elimina o modifica leggi e articoli di legge, regolamenti e disposizioni normative della Regione Emilia-Romagna divenute obsolete.

Hanno espresso voto favorevole alla legge Pd, ER Coraggiosa, Iv e Europa verde, contrari Lega, Fdi, Fi, Rete civica e M5s.

La legge elimina o modifica – nel nome della semplificazione e dell’efficacia delle norme – le leggi regionali, o articoli, in diversi settori. La sburocratizzazione avviene attraverso la Sessione europea con il Refit, il programma periodico di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione della Commissione, che vuole far sì che le leggi dell’UE producano gli obiettivi che si prefiggono a un costo minimo, a vantaggio di cittadini e imprese.

Il relatore della legge Marco Fabbri (Pd) ha ricordato che il lavoro di revisione legislativa parte a livello europeo e da 10 anni punta a migliorare la qualità delle norme comunitarie, e quindi anche di quelle regionali, per arrivare a una semplificazione normativa. Quest’anno ci si concentra su alcune leggi tra il 2011 e il 2020. La semplificazione normativa, dal 2013, ha visto l’abrogazione di 342 leggi regionali, 10 regolamenti regionali, 148 disposizioni normative per un totale di 500 norme. Fabbri, inoltre, ha evidenziato come, in relazione all’alluvione che ha colpito la regione lo scorso maggio, la legge estenda la possibilità di indennizzi ai cittadini che, nella fase emergenziale, hanno installato paratie mobili per mitigare i disagi e i danni. E questo grazie alle donazioni dei cittadini e all’intervento legislativo. Fabbri è poi intervenuto sugli emendamenti, affermando che, rispetto al sostegno di chi ha subito danni dall’alluvione, gli interventi della Regione sono stati tempestivi.

Per quanto riguarda l’alluvione dello scorso anno, la legge destina anche 10 milioni dei 47 milioni provenienti dalle donazioni ai cittadini che hanno realizzato opere di protezione per le loro abitazioni. Favorevole la relatrice di minoranza, consigliera della Lega, Maura Catellani, che però chiede da dove provengano i fondi: “Ho chiesto come mai ci fossero dei residui dalle donazioni, ma non ho ricevuto risposta”. L’assessore al Bilancio Paolo Calvano ha replicato che non si tratta di residui. Tutti i 47 milioni provenienti dalle donazioni sono stati impiegati, ma “per gli ultimi 10 milioni serviva una modifica legislativa, perché non erano inseriti nella legge e non erano previste risorse a chi aveva realizzato in proprio strutture per proteggersi da eventuali future emergenze. Questo è emerso dopo un incontro con i Comitati di cittadini”. Infine, la consigliera Catellani ha criticato la scelta di stanziare fondi per il recupero di uomini che hanno maltrattato donne ma non per le donne colpite da endometriosi.

L’assessore al Bilancio ha presentato alcuni emendamenti della giunta a partire da crediti fiscali e granchio blu: l’opportunità per le partecipate della Regione di acquisire crediti bancari e gli indennizzi alle azienda per i danni provocati dal granchio blu, per la raccolta e lo smaltimento da parte delle imprese. Un altro emendamento riguarda la pesca e la raccolta dei dati dei prelievi (in particolare dell’anguilla). Infine, la tutela del territorio: per contrastare il dissesto idrogeologico, i Comuni devono avere una perimetrazione aggiornata del territorio urbanizzato.

Luca Sabattini (Partito democratico) ha giudicato positiva la semplificazione di norme “esaminate in modo approfondito nelle commissioni. Molte decisioni migliorano la vita nei territori. Un emendamento che ho presentato riguarda l’adeguamento degli investimenti sulle cabine secondarie del sistema elettrico che contrasta il blocco dell’ammodernamento della rete elettrica”.

Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) si è soffermato sugli aspetti positivi della legge, fra cui le norme sul terzo settore. Un altro elemento riguarda l’edilizia residenziale pubblica, che apre alla riconversione di edifici pubblici per renderli disponibili all’edilizia residenziale sociale destinata ai soggetti fragili.

Il consigliere Andrea Costa (Pd) ha parlato della legge Reti (semplificazione per gli impianti energetici da fonti rinnovabili) illustrando l’emendamento che chiarisce cosa può essere autorizzato dai Comuni. Importante poi, ha spiegato il consigliere, il lavoro a favore degli esodati del superbonus 110%, cioè coloro che, in modo incolpevole, hanno visto i propri crediti fiscali diventare inesigibili. “L’intervento della Regione – ha sottolineato Costa – è stato limitato, ma ha rappresentato un segnale di attenzione doveroso: parte dei crediti incagliati possono essere assorbiti dal sistema delle partecipate della Regione”.

Francesca Maletti (Pd) ha sottolineato come l’insieme delle leggi della Regione sia stato reso più efficiente. Una ricognizione che il gruppo tecnico per la semplificazione ha portato dal 2013 a nove leggi di semplificazione che hanno abrogato leggi e regolamenti regionali.

Per Silvia Zamboni (Europa verde) è stato importante affrontare il tema degli esodati del superbonus 110%. “Si tratta di cittadini che hanno seguito la legge e si sono trovati impossibilitati a far proseguire i lavori, famiglie nei guai e imprese a rischio fallimento” ha detto la capogruppo dei Verdi. E’ positivo, quindi, l’intervento della Regione tramite le proprie società partecipate e il sistema bancario regionale. Silvia Zamboni, infine, ha criticato la struttura stessa del 110% e la mancata considerazione del reddito per poterlo utilizzare.

(Gianfranco Salvatori)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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