“Abbiamo davanti anni che per il mondo, l’Europa e l’Italia saranno davvero sfidanti. Dovremo affrontare la questione demografica – prosegue – aumentando gli incentivi per le famiglie come la dotazione di asili e sostenendo politiche per l’immigrazione. I pilastri dell’offerta formativa e della sanità devono restare pubblici. La qualità della nostra sanità pubblica, pur con i problemi esistenti, è eccellente. Quest’anno chiuderemo come sempre a pareggio il bilancio sanitario regionale e reggerà nonostante le risorse del fondo sanitario nazionale siano insufficienti: per il prossimo anno sono stanziati 3 miliardi, 5 miliardi in meno di quelli necessari. Bisogna spingere sugli investimenti per non rallentare il resto del paese. Nonostante un terremoto, la pandemia, la recente alluvione continuiamo a essere la locomotiva d’Italia. Questo bilancio mette l’Emilia-Romagna sul binario giusto, al riparo da scossoni”. Così interviene il presidente della Regione Stefano Bonaccini nella replica finale sul Bilancio di previsione 2024-2026 della Regione, la manovra da 14 miliardi di euro proposta dalla giunta. Bonaccini, poi, rivolge un pensiero a tutte le aziende in crisi, dalla Marelli, alla Perla all’Azienda italiana autobus all’agenzia Dire: “Quando si restringono con una scelta surreale gli spazi di comunicazione e di informazione, si restringono gli spazi di democrazia. Saremo al fianco di chi non vuole perdere posti di lavoro”.
Dopo l’intervento di Bonaccini sono iniziate le operazioni di voto, il cui esito è atteso in serata. Il presidente è intervenuto dopo i rappresentanti dei diversi gruppi assembleari: Pd, Italia Viva, ER Coraggiosa, Europa Verde e Lista Bonaccini hanno sostenuto la bontà della manovra in grado di, spiegano, coniugare sviluppo economico e coesione sociale, e hanno criticato il governo per la decisione di chiedere alla Regioni un contributo (per l’Emilia-Romagna 45 milioni di euro) per la compartecipazione al finanziamento del debito pubblico e per l’incertezza sulla destinazione del Pnrr. Lega, Fdi, Fi e Rete civica, invece, hanno bocciato la manovra della Regione criticando l’assenza di scelte strutturali sulla natalità, sulla sicurezza e sulla sanità. Il Movimento 5 Stelle, infine, ha stigmatizzato la scarsa attenzione della Regione Emilia-Romagna sui temi del cambiamento climatico.
(Lucia Paci)