COMUNICATO
Governo locale e legalità

Bilancio Emilia-Romagna/3. I commenti alle dichiarazioni del presidente Bonaccini

Il presidente della giunta dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha annunciato che si dimetterà fra due settimane, subito dopo il G7 Scienze e Tecnologie che si terrà a Bologna. In serata è atteso il voto sulla variazione di bilancio 2024

Col voto sulla variazione di bilancio 2024 attesa in serata, la sessione dell’Assemblea legislativa è stata anche l’occasione per le comunicazioni del presidente della Regione Stefano Bonaccini dopo la sua elezione al Parlamento europeo nelle liste del Partito democratico.

Il presidente Bonaccini, annunciando che fra due settimane rassegnerà le dimissioni, subito dopo lo svolgimento del G7 per la Scienza e la tecnologia che si svolgerà a Bologna dal 9 all’11 luglio nella sede del Tecnopolo, fa il punto sulla legislatura: “Sono stati dieci anni complicati, durante i quali abbiamo superato il terremoto, una pandemia e l’alluvione. Eppure, siamo più forti di prima. Siamo una regione dove continua a crescere la popolazione, a diminuire la disoccupazione e a crescere il Pil, che ha superato il 10%. La nostra priorità è investire sulle persone offrendo opportunità, garantendo parità di genere e integrazione e riducendo le disuguaglianze sociali. Per il futuro, ambiente e lavoro devono camminare di pari passo, perché senza contrasto al cambiamento climatico non ci saranno più lavoro e più opportunità, come ci ha dimostrato l’alluvione. A tal proposito aspettiamo ancora risposte dal governo. Così come abbiamo bisogno di risposte sul sottofinanziamento del fondo sanitario nazionale, non adeguato al Pil. Ciononostante, abbiamo il sistema sanitario più solido ed efficiente del Paese. Nelle due settimane che mi restano per terminare il mio mandato alla presidenza della Regione, chiuderemo tutti gli atti e le misure affinché non ci siano vuoti e rallentamenti nei mesi che precederanno le elezioni”. Bonaccini ha concluso con i ringraziamenti e ricordando che “per l’Emilia-Romagna ci sono e ci sarò sempre”.

Parole a cui replica Matteo Rancan (Lega): “Mi fa piacere che oggi Bonaccini abbia annunciato le sue dimissioni che darà fra due settimane, inventando l’istituto delle pre-dimissioni. Nel suo discorso di fine mandato il presidente Bonaccini ha evitato di citare la parole ‘autonomia’ anche se quando si è insediato nel 2020 diceva che l’autonomia differenziata era una delle sue priorità. Su questo tema l’Assemblea ha approvato più risoluzioni con tanto di sue dichiarazioni a sostegno. Ora che ha cambiato idea, mi piacerebbe sapere quali sono i motivi, dato che contravviene a quanto previsto da un atto ufficiale come una risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa. Capisco che il congresso del Pd ha imposto a Bonaccini di cambiare linea, ma deve ricordare che ci sono due livelli: quello istituzionale e quello politico e se Bonaccini non porta avanti quanto votato dall’Assemblea è perché mette il Pd e la politica prima delle istituzioni, è questo è sbagliato”. Rancan afferma che “Bonaccini è scappato in Europa, scappato nel senso che è stato obbligato dal Pd a candidarsi per poter continuare a fare politica. Questa Regione è stata ed è ostaggio, dall’inizio alla fine, di Bonaccini. Ora chiedo ai consiglieri regionali di maggioranza se sono ancora a favore o meno dell’autonomia differenziata visto che non più tardi del 2020 tutto il Pd, compresa Elly Schlein (ora segretaria nazionale del Pd, all’epoca vicepresidente della Regione) era a favore dell’autonomia”.

“Oggi si è ‘approfittato’ dell’ultima seduta per saluti vari e ringraziamenti – affonda Michele Facci (Gruppo Indipendente) -. Ma è bene stare nel merito della manovra, su ciò che non si è fatto, soprattutto per la montagna. Abbandonare la legislatura per fare altre scelte politiche, significa interrompere qualsiasi ragionamento sulla montagna, su una normativa che ha vent’anni e che andava attualizzata. Di alcune misure per le aree periferiche e montane non abbiamo più notizie, come gli sgravi Irap o i bandi per le giovani coppie. Per non parlare dei punti nascita e della carenza di medici. Il trasporto pubblico in queste aree presenta situazioni quotidianamente critiche”. E sul dissesto idrogeologico e maltempo, Facci rimarca come, a ogni evento un po’ intenso, “la locomotiva faccia acqua da tutte le parti”.

“Il punto di forza di questa variazione è chiaro a tutti: 100 milioni di sole risorse regionali per il nostro territorio, a partire dal settore socio-sanitario”, spiega Marcella Zappaterra (Pd) che replica a Rancan: “Il Presidente Bonaccini ha fatto i suoi dieci anni di governo in Emilia-Romagna, è ridicolo dire che va in Europa perché non c’è stato il terzo mandato per i presidenti di Regione. Dovremmo tutti ringraziare il presidente Bonaccini perché si è messo a disposizione per un ruolo importante come il parlamentare europeo, ruolo di snodo per il futuro dei nostri territori”. Poi l’affondo: “La Lega critica Bonaccini? Di cosa stiamo parlando? La Lega in Liguria sostiene un presidente che è da tante settimane agli arresti domiciliari”. Sempre rivolta al Carroccio, Zappaterra affronta il tema autonomia differenziata: “Noi ci crediamo, ma il nostro progetto era all’interno della Costituzione e a Roma si è arenato sui temi dell’eguaglianza dei livelli sanitari. Il testo Calderoli voluto dal governo Meloni è l’opposto di quello che avevamo preparato in Emilia-Romagna. E a criticare quanto voluto dall’attuale governo è anche il presidente della Calabria, che è un esponente del centrodestra”.

“Bonaccini lascia anzitempo e con un bilancio certamente insufficiente rispetto al libro dei sogni presentato in campagna elettorale. Permangono criticità sulla sanità e sulle infrastrutture: siamo pronti a una campagna elettorale che speriamo inizi il prima possibile”, spiega Marta Evangelisti (Fdi).

Nel suo intervento l’assessore al Bilancio Paolo Calvano ribadisce la bontà della variazione di bilancio 2024, soprattutto per quanto riguarda il comparto socio-sanitario ricordando come il governo sarebbe venuto meno a impegni assunti con le Regioni proprio sui fondi per la sanità. “Verso le Regioni e in particolare l’Emilia-Romagna hanno vissuto questo modo di fare come una sorta di discriminazione politica”, spiega Calvano.

(Lucia Paci, Brigida Miranda, Luca Molinari)

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