COMUNICATO
Governo locale e legalità

Bilancio Emilia-Romagna, la commissione approva la manovra. Ora la parola passa all’Assemblea legislativa

La manovra da 14,3 miliardi di euro prevede aumenti per Irpef, Irap, bollo auto e ticket. Approvato anche il maxiemendamento proposto dalla giunta che riduce l’impatto dell’aumento delle imposte regionali rispetto alla proposta inziale. Ora la parola definitiva passa all’Assemblea legislativa

Un aumento dell’addizionale regionale dell’Irpef, nel triennio, minore rispetto alle proposte iniziali e, in attesa di definire un nuovo sistema basato sull’Isee, nessun ticket farmaceutico per i cittadini già esenti.

Disco verde dalla commissione Bilancio presieduta da Annalisa Arletti al Bilancio di previsione della Regione. Ha votato a favore della manovra di bilancio la maggioranza mentre i gruppi di opposizone presenti. La commissione ha approvato anche il “maxiemendamento” presentato dalla giunta che rimodula al ribasso gli interventi di natura fiscale a seguito del confronto con i sindacati. Nello specifico viene ridimensionata la maggiorazione prevista sull’addizionale Irpef per il terzo scaglione di redditi (compresi tra i 28mila e i 50mila euro) che non sarà più pari al +1% nel triennio 2025-2027, ma dello 0,9% per il 2025, 0,75% per il 2026 e 0,6% per il 2027. E per il quarto scaglione di reddito (oltre i 50 mila euro) l’incremento rimane dell’1,06%. Confermato l’intervento sull’Irap: l’aliquota base è attualmente pari al 3,9% e verrà applicata una maggiorazione omogenea dello 0,3%, operativa dal 2026, con attenzione specifica ad alcune categorie, a partire dal Terzo settore. Infine, verrà aumentata del 10% il bollo auto.

“Come Presidente di commissione ho agito solo e solamente nell’interesse dei lavori dell’Assemblea e dei consiglieri affinché potessero nei tempi più rapidi possibili studiare e fare proposte riguardo a una manovra che necessita di essere studiata e la cui discussione deve essere garantita”, commenta la presidente Arletti, che ricorda come si arriverà all’appuntamento in Assemblea legislativa “pronti e preparati dopo una concertazione che ha visto impegnati i consiglieri regionali, la giunta e le parti sociali, queste ultime ascoltate in un’udienza conoscitiva molto partecipata, a dimostrazione che la commissione non è e non deve essere un mezzo passacarte ma un luogo di vero approfondimento e confronto”.

Proprio il “maxiemendamento” ha suscitato il commento dei relatori dei provvedimenti economici.

“Con questo bilancio teniamo insieme sviluppo economico e coesione sociale e difendiamo la sanità pubblica”, spiega il relatore di maggioranza Fabrizio Castellari (Pd) che commenta anche la decisione della giunta di rivedere al ribasso l’entità dell’aumento delle imposte regionali: “È il frutto della concertazione e del confronto con le parti sociali, ovvero di una delle caratteristiche del modo di fare politica della Regione Emilia-Romagna. Siamo partiti da situazioni differenti, ma abbiamo avviato un confronto che ha dato risultati. È importante ora proseguire il dialogo con le parti sociali nel Tavolo per il lavoro e per il clima”. “Le modifiche in materia fiscale proposte dalla giunta confermano che avevamo ragione noi nel dire che il Bilancio 2025 era sbagliato e c’erano margini per intervenire. Peccato che anche questo intervento non sia coraggioso come dovrebbe essere”, spiega il relatore di minoranza Alessandro Aragona (FdI). Sulla stessa linea gli altri relatori di minoranza Priamo Bocchi (FdI) e Francesco Sassone (FdI) che ricordano i limiti della manovra. “Il centrosinistra si conferma il partito delle tasse”, punge Sassone.

In commissione il maxiemendamento è stato presentato dall’assessore al Bilancio Davide Baruffi che ha ricordato come le nuove entrate saranno di circa 380 milioni di euro invece che i 420 milioni circa inizialmente previsti, compensando la diminuzione con economie di spesa nei vari capitoli del Bilancio. “Abbiamo reso ancora più equa la parte fiscale della manovra”, spiega Baruffi.

Nel complesso il Bilancio di previsione 2025 è una manovra da 14,3 miliardi di euro, di cui 10 per la sanità, e che prevede, fra le altre cose nuovi investimenti per 1,9 miliardi di euro su lavoro, imprese e comunità, 167 milioni per sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, 109,5 milioni per agricoltura, 58 milioni per turismo, 672 milioni per trasporti, viabilità e mobilità, 265 milioni sviluppo economico, 284 milioni per politiche per lavoro e formazione professionale, 57 milioni per edilizia, 17 milioni per politiche giovanili, sport e tempo libero, 73 milioni per istruzione e diritto allo studio, 110 milioni per energia e diversificazione delle fonti energetiche, 105 milioni per politiche sociali e famiglia.

La commissione ha anche discusso e approvato il Defr 2025 su cui sono stati presenti oltre 100 emendamenti, fra questi quelli di Valentina Castaldini (Fi) sui servizi sociali e il sostegno al passaggio di generazione delle imprese, di Nicola Marcello (FdI) sulla sicurezza e il sostegno alle forze dell’ordine, di Ferdinando Pulitanò (FdI) sulla sanità, di Luca Pestelli (FdI) su sanità, welfare e sport, di Francesco Sassone (FdI) sul rapporto tra incidenti stradali e velocità e sui caregiver, di Priamo Bocchi (FdI) a sostegno dello sport, di Tommaso Fiazza (Lega) a sostegno delle politiche del lavoro e sulla sanità. La commissione ha approvato alcuni degli emendamenti, sia fra quelli proposti dal centrosinistra, sia fra quelli proposti dal centrodestra.

Sia sul Bilancio, sia sul Defr ora la parola definitiva passa all’Assemblea legislativa.

(Luca Molinari)

Governo locale e legalità