COMUNICATO
Governo locale e legalità

Bilancio Regione Emilia-Romagna/3. Il confronto fra le forze politiche in attesa del voto

Calvano (Pd): “Comuni e Regioni a guida centrodestra come Ferrara e l’Abruzzo hanno aumentato le tasse locali”. Evangelisti (FdI): “Sanità regionale priva di controlli sugli sprechi”. Larghetti (Avs): “Difesi i servizi, agito con equità”. Mastacchi (Rete civica): “Aumentano tasse, ma cittadini chiedono revisione spese”. astaldini (FI): “Scelte Regione colpiscono ceto medio”. Casadei (M5s): “Proteggiamo fasce deboli”. De Pascale: “Scelte a favore dei cittadini; dal governo solo tagli”

In attesa del voto definitivo da parte dell’Assemblea legislativa, prosegue in viale Aldo Moro il dibattito sul Bilancio 2025-2027 della Regione, una manovra da 14,3 miliardi di euro con nuove entrate (aumento di Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) e aumento di investimenti su settori come welfare, fondo per non autosufficienza, cura del territorio, fondo per l’affitto, trasporto pubblico locale.

Ludovica Carla Ferrari (Pd) ha ricordato come “si sia operato nell’ambito di tagli nazionali che hanno messo in difficoltà le Regioni. Lavoreremo per far sì che l’Emilia-Romagna sia un luogo di accoglienza, in particolare per i giovani. Le politiche per la salute e il Servizio sanitario regionale saranno al centro della manovra e della nostra azione, tenendo al centro i bisogni dei pazienti e di chi lavora nella sanità. Abbiamo attivato tutte le leve possibile per una manovra equa e solidale tutelando i redditi medio bassi. Il nostro compito è dimostrare che ogni euro è essenziale per la qualità della vita in Emilia-Romagna”.

Per Valentina Castaldini (FI) “siamo di fronte a un bilancio che grava molto sul ceto medio. Un’alternativa era favorire la crescita per aumentare le entrate. Non è una manovra coraggiosa: rispetto alla narrazione dei mancati fondi sulla sanità, ricordo che il governo Draghi aveva previsto, per il 2025, uno stanziamento inferiore rispetto a quello previsto dal governo attuale. Da rivedere, a mio avviso, la legge regionale 24 sul consumo di suolo. Ho chiesto di inserire un emendamento affinché un milione di euro venga stanziato per le politiche abitative. Propongo, inoltre, di inserire alcuni siti del nostro territorio – cammini, abbazie e conventi – fra i luoghi giubilari”.

Nicola Marcello (FdI) ha largamente incentrato il proprio intervento critico sul sistema sanitario. “A fronte dell’aumento dei ticket, da medico posso facilmente pronosticare come nelle prossime settimane ci sarà un assembramento di persone negli studi dei medici di medicina generale, con pazienti che cercheranno di fare scorta di ricette prima dell’inasprimento dei ticket e parimenti, spero ironicamente, che il sistema Sole possa andare in tilt, come sempre quando ci sono importanti novità, per tentare di regolare la montagna di richieste che fatalmente arriveranno per l’esenzione da questa tassa”. Il consigliere di Fratelli d’Italia ha poi caldeggiato particolarmente tre emendamenti fra i numerosi presentati. “Per quanto riguarda la formazione post universitaria in campo medico, chiedo che le borse di studio previste dalla Regione vengano riservate anche a reparti non universitari. Per quanto concerne il trasporto pubblico locale, invece, chiedo che vengano destinati specifici fondi affinché taxi e auto blu si dotino delle necessarie dotazioni per consentirne l’uso anche da parte di persone disabili. Inerente al settore primario, infine, uno specifico emendamento per tutelare non solo le razze di bovini autoctone ma anche quelle che, pur non essendolo, si sono adattate partcolarmente bene al nostro territorio, come ad esempio la razza di bovini limousine di origine francese”.

“A fronte di una criticità finanziaria la maggioranza che da sempre governa questa Regione ha deciso di percorrere la via del maggior gettito chiedendo più soldi ai propri cittadini, ma i cittadini emiliano-romagnoli chiedono a gran voce la razionalizzazione della spesa, soprattutto se consideriamo le tante criticità che ormai caratterizzano i nostri territori”, spiega Marco Mastacchi (Rete civica) per il quale “nel rispondere a chi nella maggioranza vuole portare come esempio virtuoso la Città metropolitana di Bologna, ricordo gli aumenti particolarmente rilevanti sui biglietti dell’autobus, i cantieri che da mesi bloccano di fatto la circolazione, le allerte meteo ogni qualvolta cadono due gocce d’acqua, i tracciati dei tram assolutamente incomprensibili che vanno ad aggiungersi alle troppe criticità in ambito sanitario e su questo tema peculiare sollecito l’interoperabilità nella prenotazione di prestazioni mediche tra la piattaforma regionale e quella nazionale per risolvere un problema ormai enorme. Da cittadino di questa regione ho sentito ormai molte volte i proclami del presidente de Pascale, il quale ha dichiarato di voler mettere la faccia sui tanti problemi che viviamo e mi auguro quindi che si possa passare quanto prima a una loro reale e concreta risoluzione”.

Daniele Valbonesi (Pd) parla di “un atto decisivo per il futuro dei cittadini emiliano-romagnoli, di numeri che si traducono in un progetto di società, con particolare attenzione alla salute e al welfare, ma anche ai trasporti e alla sicurezza del territorio, così come all’ambiente e alla montagna. Abbiamo poi modificato la leva fiscale con l’obiettivo di conservare e possibilmente migliorare i servizi esistenti”.

Per Matteo Daffadà (Pd) “questa manovra guarda con concretezza alle esigenze dei cittadini, con scelte chiare su sanità, lavoro e ambiente. Costruiamo le basi per un territorio più equo e sostenibile, difendiamo i diritti e i valori in cui crediamo in Emilia-Romagna; l’obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno, di investire sui giovani e sui territori, compresa la montagna. Fenomeni meteo estremi ci impongono di puntare sulla prevenzione”.

“Benché questo Bilancio sia caratterizzato dalla scelte a difesa della sanità pubblica e della tutela del suolo, sottolineo con piacere che è stata mantenuto l’impegno di risorse per cultura e politiche per la parità, a partire dal reddito di libertà”, spiega Elena Carletti (Pd) che ricorda come “la Regione è impegnata sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, così come sulle varie politiche pubbliche nel settore del welfare”.

Per Luca Pestelli (FdI) “bisogna cambiare l’approccio al governo della nostra Regione a partire dalla sanità, dove occorre investire di più sulla prevenzione per avere un modello più efficiente. Occorre cambiare modo di governare questa Regione”.

Simona Larghetti (Avs) ha iniziato il proprio intervento ricordando le tre persone che, nelle ultime ore, hanno perso la vita sul lavoro: tragedie che “si consumano nelle catene dei subappalti, del lavoro nero, della precarietà. Ed è proprio nel taglio ai servizi che si generano queste catene”, ha ribadito. “Questo bilancio, non solo risponde all’esigenza di non tagliare i servizi, ma si fonda su valori costituzionali, sulla progressività della contribuzione in modo equo, secondo le proprie possibilità e il proprio reddito: un atto di giustizia sociale – afferma Larghetti -. Non abbiamo toccato i redditi medio-bassi, la cosiddetta fascia grigia: il nostro impegno si traduce nella tutela ambientale, nella capacità di potenziare i servizi sanitari, il trasporto pubblico, le opportunità lavorative e culturali, in un contesto in cui il governo nazionale si limita a fare tagli lineari e generalizzati. Vogliamo che l’Emilia-Romagna sia una bussola, che indichi la strada da percorrere insieme: una strada di pace, di collaborazione e di equità”.

Alberto Ferrero (FdI) ha rimarcato la necessità che venga approvato il suo ordine del giorno “che va a correggere un aspetto fondamentale in ambito sanitario”. “Chiediamo, con questo documento, che la Regione sostenga, contribuendo alle spese di viaggio, vitto e alloggio, gli emiliano-romagnoli che hanno necessità di effettuare un trapianto fuori regione. A questi pazienti e ai loro accompagnatori e caregiver, va garantito supporto e adeguata assistenza nel pre e post trapianto”, ha detto.

Francesca Lucchi (Pd) ha evidenziato: “Questo bilancio interviene sui temi della sanità, del sociale e dell’ambiente perché la qualità della vita deve essere la nostra prospettiva. Troviamo politiche per il clima con una visione sistemica di medio-lungo termine che guarda anche alla competitività delle nostre imprese. Per il trasporto pubblico locale dobbiamo spingere di più: lavorare su questo significa permettere alle persone di muoversi in modo sostenibile e tutelare l’ambiente”.

Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) ha aggiunto: “L’ordine mondiale è cambiato e le nostre politiche sono inevitabilmente legate all’ambiente, cercando di dare solidità dal punto di vista economico. Il tema dei diritti sul fine vita è tornato a galla: in quest’Aula non dobbiamo dimenticare che i cittadini hanno diritto di scelta anche nei momenti più drammatici della loro vita. E in questo devono essere supportati dal sistema sanitario”.

Per Francesco Critelli (Pd) “il fondo per gli affitti non ha mai avuto una traiettoria costante ma il governo attuale l’ha portato a zero. La giunta ha deciso di portare il fondo regionale per l’affitto da 9 a 10 milioni ma sicuramente non basta. Il mio auspicio è un segnale di condivisione da parte dell’opposizione”.

Per Ferdinando Pulitanò (FdI) “in questo bilancio manca una visione di futuro: sono stati ridotti i capitoli per la sicurezza e le polizie locali. Si è tassato tutto il ceto medio per non alterare gli equilibri frutto di rendite di posizione che seguono logiche partitocratiche. È una manovra che penalizza più di tutti il ceto medio”.

Luca Sabattini (Pd) ha commentato: “E’ un bilancio che vale il 9% del Pil regionale complessivo ed è determinante per costruire una resilienza del territorio. La maggior parte è impiegata nella sanità e nel sociale, fra cui il fondo per la non autosufficienza. In una contingenza di incertezza, il pubblico da solo non può rispondere a tutte le esigenze e la capacità di tenere insieme tutti i soggetti è un elemento fondamentale per la competitività e per ridurre le diseguaglianze”.

Per Lorenzo Casadei (Movimento 5 Stelle) “l’aumento delle tasse è una scelta politica; abbiamo chiesto un sacrificio ai cittadini a tutela del sistema sanitario e del sistema sociale regionali. L’Emilia-Romagna dialoga costantemente con un governo che continua a incolpare la sinistra e i cinquestelle dei problemi senza assumersi le proprie responsabilità. L’obiettivo di questa manovra di bilancio è quello di proteggere con scelte concrete le fasce più vulnerabili, a partire dalla questione del lavoro. La destra è ossessionata dal controllare le scelte dei cittadini, a partire dai temi della parità di genere e del fine vita; al contrario ogni individuo deve sentirsi libero di decidere”.

Per Annalisa Arletti (FdI) “qui si continua ad attaccare, in modo infondato, il governo nazionale; fortunatamente a rappresentare l’Italia c’è Giorgia Meloni, solo lei è in grado di risollevare questa nazione e lo sta facendo. Prima di Meloni quasi 40 miliardi di euro di tagli alla sanità, per un investimento poi di 35 miliardi di euro sul reddito di cittadinanza. In Emilia-Romagna con l’aumento delle tasse a essere colpiti sono ancora una volta i redditi medi. Si tratta di una manovra iniqua e dannosa, lacrime e sangue, e noi, pertanto, ci opponiamo alle vostre scelte”.

Sulla stessa linea Marta Evangelisti (FdI): “La manovra de Pascale-Baruffi non è certo innovativa e la possiamo invece considerare recessiva. Inutile negare i problemi in sanità: una sanità, quella regionale, che non ci piace. In Emilia-Romagna si investe sugli edifici e poco sulle persone, scarsi anche i controlli sugli sprechi; informo poi che il centrodestra non vuole privatizzare la sanità. Il centrosinista propone un bilancio di sacrifici ma non ci sono obiettivi. Il governo nazionale, al contrario di quello che dice la sinistra, non c’entra nulla con gli insuccessi dell’Emilia-Romagna”.

Interviene poi Paolo Calvano (Pd): “In Italia a pagare il debito nazionale sono gli enti locali, compresi i cittadini dell’Emilia-Romagna. Il governo nazionale ci ha chiesto di rinunciare a mezzo miliardo di euro e noi continuiamo a lavorare con l’obiettivo di difendere e rafforzare i servizi pubblici, che qui sono in quantità maggiore rispetto alle altre regioni. In questa terra, inoltre, non mancherà mai, si pensi al sistema produttivo, il sostegno all’innovazione”. Calvano ha ricordato come anche Comuni con sindaci della Lega come Ferrara e Regioni con presidenti di FdI come l’Abbruzzo abbiamo aumentato le tasse locali di loro competenza: “Questo dimostra che abbiamo ragione nelle nostre critiche; abbiamo deciso di andare in direzione opposta e contraria e diciamo chiaramente che questo Paese soffre del fatto che da 24 mesi la produzione industriale ha un segno meno, così come siamo contrari all’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali perché è come dire che un’assicurazione privata è meglio dello Stato”, spiega Calvano.

Alle dichiarazioni dei consiglieri regionali ha replicato il presidente della Regione Michele de Pascale per il quale “legittimamente ci può essere un giudizio sulle modalità di spesa delle risorse”. E ha aggiunto: “La difesa del sistema sanitario pubblico è la pietra portante di questa amministrazione. E’ grave che il governo Meloni abbia sottofinanziato il sistema sanitario nazionale, in continuità con il governo che l’ha preceduta. Un adeguamento congruo avrebbe dovuto prevedere almeno 4 miliardi l’anno in più per la sanità. In Emilia-Romagna vogliamo difendere il sistema sanitario diffuso sui nostri territori affrontando le sfide dell’innovazione. Siamo in una fase storica in cui c’è esigenza di risposte pubbliche, oltre che sulla sanità, sul trasporto pubblico e sulla difesa del territorio. Lavoreremo sui temi della transizione ecologica affinché sia qualcosa di concreto e non un invito generico alle imprese che rischiano di essere spazzate via dal mercato. Con questa manovra di bilancio diamo le gambe a un programma coerente col nostro impegno verso gli emiliano-romagnoli. Abbiamo compiuto scelte forti e lavoreremo affinché ogni euro di spesa sia allocato al meglio per dare risposte ai cittadini”.

(Lucia Paci, Cristian Casali, Luca Boccaletti, Brigida Miranda e Luca Molinari)

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