Le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) approdano nelle commissione Parità e Politiche per la Salute in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Roberta Mori e da Paolo Zoffoli. I tecnici della giunta hanno spiegato come “sia stata realizzata una prima fase di studio che renda disponibili le informazioni essenziali sulle Dat e avviato un gruppo di lavoro con la partecipazione di Comuni e consigli notarili”. Con le Dat il cittadino, in previsione di un suo eventuale futuro impedimento, può scegliere i trattamenti sanitari a cui sottoporsi, nonché esprimere il consenso o il rifiuto alle cure.
Per chi volesse usufruire delle Dat, è possibile autenticarle con atto pubblico (redatto con un funzionario pubblico designato o attraverso un qualsiasi pubblico ufficiale, come un notaio), con una scrittura privata autenticata (da un funzionario pubblico designato dal Comune di residenza o da un qualsiasi pubblico ufficiale) custodita dall’autore del documento o con scrittura privata consegnata personalmente all’ufficio dello stato civile del Comune di residenza (ufficio che, se istituito, provvede all’annotazione in un apposito registro).
Una copia può essere depositata da un fiduciario, il cui nome e recapito devono sempre essere comunicati. Le Dat si possono rinnovare, modificare o revocare in ogni momento.
(Margherita Giacchi)