COMUNICATO
Ambiente e territorio

BONIFICA. FDI-AN: CENTRO DI FAENZA COLLOCATO NELL’AMBITO TERRITORIALE MONTANO PER AMPLIARE BASE CONTRIBUTIVA CONSORZIO

Secondo il consigliere firmatario dell’interrogazione “la collocazione appare fantasiosa e priva di ogni oggettivo e dovuto fondamento giuridico”

A Faenza “un considerevole numero di immobili non risultava incluso, sino al 2015, nel perimetro di contribuenza del Consorzio della Romagna Occidentale, per assenza di opere di bonifica” ma “nel 2016 i predetti immobili sono stati ‘gravati’ del pagamento del contributo a seguito dell’applicazione del nuovo piano di classifica del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale”.

A sollevare il caso è il gruppo Fdi-An, con una interrogazione alla Giunta in cui si sostiene che “per sottoporre a contribuenza una parte della città di Faenza, assolutamente pianeggiante, si è ricorsi all’escamotage di includerla nell’Unità territoriale omogenee per la programmazione degli interventi di bonifica montana, attribuendo a quest’ultima un presunto ma inesistente presidio idrogeologico valido per il territorio montano”. Secondo il consigliere che ha presentato l’atto ispettivo “la collocazione nell’ambito territoriale montano di gran parte della città di Faenza, sino al 2015 esclusa dalla contribuenza, appare fantasiosa e priva di ogni oggettivo e dovuto fondamento giuridico”.

Per il firmatario si tratta di “un ingiustificato ampliamento della base contributiva del Consorzio della Romagna Occidentale mediante l’inclusione di aree del tutto sprovviste di beneficio e, pertanto, di nuove proprietà chiamate al riparto degli oneri consortili; riparto che, secondo quanto appreso dalla stampa, sarebbe addirittura divenuto più equo rispetto al passato, grazie ad una redistribuzione delle spese fra più soggetti e quindi in ragione di una ingiustificata diminuzione di contributo dei  vecchi consorziati a danno dei nuovi”.

Il consigliere chiede allora all’esecutivo “le ragioni per le quali la Giunta regionale ha incluso nell’Uto parte della città di Faenza collocata pacificamente in pianura- l’area include, infatti, il centro storico della città, la stazione e la relativa rete ferroviaria-, allargando in tal modo la platea di soggetti che teoricamente ricaveranno un beneficio di presidio idrogeologico”. Infatti, ribadisce, “inopinatamente, in ragione dello spostamento di un confine interno al comprensorio di bonifica (il confine tra pianura e montagna), si è determinato un danno ad un elevato numero di ignari cittadini di pianura privi di qualunque beneficio idraulico, che sono diventati automaticamente ‘montanari’ e quindi ‘beneficiati’ dal presidio idrogeologico effettuato dal Consorzio nelle zone montane”. 

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(Jacopo Frenquellucci)

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