COMUNICATO
Ambiente e territorio

Caccia Ferrara. Gibertoni (Misto): “Fare luce sull’azienda faunistico venatoria Valli di Comacchio”

La consigliera presenta un’interrogazione sull’azienda faunistico-venatoria del Comune di Comacchio, che non avrebbe mai pagato la tassa di concessione regionale fin dalla sua costituzione nel 1993

Fare chiarezza sull’azienda faunistico-venatoria ‘Valli di Comacchio’. Lo chiede Giulia Gibertoni (Gruppo misto) in un’interrogazione sull’azienda del Comune di Comacchio che non avrebbe pagato la tassa di concessione regionale fin dalla sua costituzione, nel 1993.

L’atto ispettivo presentato oggi si iscrive in un fitto carteggio di analoghi documenti costituitosi negli anni su iniziativa della consigliera Gibertoni e, nello specifico, chiede lumi sulla motivazione che sarebbe alla base della rinuncia della Regione alla revoca dell’autorizzazione in caso di non pagamento della concessione e cioè “quali siano nel dettaglio le ragioni tecniche e pratiche che impediscano, come si legge nella delibera di Giunta regionale n. 86, del 24 gennaio 2022, alle autorità deputate alla vigilanza in materia di bracconaggio di presidiare adeguatamente l’area rientrante nell’attuale Azienda Faunistico-Venatoria ‘Valli di Comacchio per prevenire eventuali fenomeni di bracconaggio, trattandosi di area comunque compresa nel perimetro del Parco del Delta e come tale sottoposta ai vincoli dettati dalle norme istitutive del Parco e dalle leggi di settore”.

La capogruppo, nel sottolineare come la costituzione della nuova azienda faunistico venatoria ‘Valli di Comacchio’ non faccia decadere “i debiti tributari del Comune di Comacchio nei confronti della Regione Emilia-Romagna relativi alla ‘Azienda valliva particolare di caccia Valli di Comacchio’ ora soppressa”, chiede anche quali siano le ragioni che impediscano oggi l’inclusione di tale realtà all’interno di un ambito territoriale di caccia.

In merito poi alla stagione venatoria attuale, Gibertoni chiede alla Giunta “se è stato corrisposto dal Comune di Comacchio il pagamento della tassa di concessione regionale annuale prevista dalle disposizioni regionali in materia” e “se possano derivare implicazioni di ordine finanziario per la Regione, in termini di mancati introiti, a seguito della deroga delle disposizioni in merito all’applicazione della revoca di cui all’art. 7, comma 3 lettera b) dell’allegato alla deliberazione della Giunta Regionale n. 969/2002” con cui la Regione ha deciso di non applicare la revoca dell’autorizzazione “quando il titolare ha evaso la tassa di concessione regionale annuale”.

(Luca Boccaletti)

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