COMUNICATO
Ambiente e territorio

Caccia. Gibertoni (M5s) attacca ancora la braccata al cinghiale: “Metodo feroce, ed escludete dai tavoli le associazioni animaliste”

Il sottosegretario Manghi ricorda che il controllo degli ungulati è sotto la responsabilità di Ispra e che il prossimo piano di controllo verrà condiviso con vari stakeholders riconosciuti dal ministero dell’Ambiente, tra cui Lac e Lav. La consigliera: “L’80% degli emiliano-romagnoli contrario all’attività venatoria”

Nuovo duello in Aula sulla caccia selettiva al cinghiale in Emilia-Romagna. Protagonista Giulia Gibertoni (M5s) che ha contestato con durezza il “feroce” metodo della braccata, che continua nonostante “l’80% degli emiliano-romagnoli sia avverso alla caccia”. La pentastellata, durante la discussione di una sua interpellanza in Aula, ha evocato l’immagine della tela di Penelope stigmatizzando ripopolamenti con animali “ibridati coi maiali” per far sì che le attività venatorie non finiscano mai. Gibertoni ha poi ricordato le limitazioni alla braccata introdotte da una sentenza del Tar Toscana e ha chiesto che la Regione si adoperi per limitare le battute al solo metodo della girata che vede guidare le operazioni un cane in solitaria.

Per il sottosegretario alla presidenza della Regione, Gianmaria Manghi, che ha risposto all’interpellanza, bisogna “distinguere” tra caccia ai cinghiali e calendario venatorio, laddove la prima è autorizzata per situazioni di “dimostrata emergenza”- specie per le colture agricole- da Ispra, l’istituto nazionale di protezione e ricerca ambientale ed è seguita dalla polizia provinciale nel rispetto di linee guida definite fin dal 2003. La braccata, ha proseguito Manghi, è poi praticata solo nelle zone ad “alto coefficiente di boscosità”. La prossima bozza di piano di controllo del cinghiale, ha ricordato infine il sottosegretario, prima del parere Ispra, verrà condiviso in base alla legge 157 del 1992 con una serie di portatori d’interesse, associazioni venatorie, agricole e ambientaliste riconosciute dal ministero dell’ambiente, “tra cui Lac (Lega anti caccia, ndr) e Lav (Lega anti vivisezione, ndr)”.

Insoddisfatta Gibertoni: “Non coinvolgete le associazioni animaliste che dovrebbero avere un peso molto più preponderante. Anche per chi non condivide le loro opinioni è un segnale pessimo non chiamarle ai tavoli”. Sui banchi del pubblico proteste di alcuni attivisti animalisti fino alla sospensione dell’Aula da parte del vicepresidente Fabio Rainieri.

(Marco Sacchetti)

Ambiente e territorio