COMUNICATO
Assemblea

Caccia. Mammi in commissione: no a richiesta di deroga di Occhi (Lega) su numero minimo partecipanti a battute di caccia al cinghiale

Il consigliere della Lega aveva chiesto di abbassare il numero minimo da 15 a 10 per venire incontro ai cacciatori limitati negli spostamenti a causa della pandemia. Mammi: “Spostamenti consentiti dal 19 novembre”. Occhi: “non c’è documento ufficiale e i cacciatori da fuori regione non possono rischiare sanzioni”

Non ci sarà alcuna deroga al regolamento che prevede che le squadre per la caccia al cinghiale debbano essere composte da almeno 15 membri per poter cacciare. Lo ha spiegato l’assessore alla Caccia Alessio Mammi, rispondendo oggi in Commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) all’interrogazione di Emiliano Occhi della Lega che chiedeva di andare incontro alle esigenze dei cacciatori, limitati negli spostamenti a causa del lockdown, abbassando il numero minimo almeno a 10 componenti. Per l’assessore l’operazione richiederebbe una modifica al regolamento non giustificata da una situazione contingente come quella della pandemia: Inoltre dal 19 novembre, in accordo con la Prefettura, la caccia al cinghiale rientra fra le attività che consentono lo spostamento tra comuni e regioni, proprio per la presenza massiccia di ungulati sul territorio. Per questo il problema può considerarsi superato”. Una risposta che non soddisfa però il consigliere della Lega: “Manca un documento ufficiale che consenta lo spostamento e al momento sembrano invece prevalere le indicazioni del Dpcm che blocca il passaggio dei cacciatori da una regione all’altra”. A detta di Occhi, infatti, la maggioranza dei cacciatori arriverebbero dalla Lombardia e non si sentirebbero sicuri a varcare il confine per paura di sanzioni: “Sarebbe giusto valutare una modifica del regolamento regionale, anche per il futuro”. “

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