COMUNICATO
Assemblea

Capire i bambini in periodo Covid. Garavini: “Non lasciamoli soli”. Petitti: “Dobbiamo accompagnarli nel loro percorso di crescita”

Un incontro per riflettere sulle nuove fragilità affiorate in epoca Covid: da tutte i relatori è emersa la necessità di tutelate, ancora di più in questa fase, questa particolare fascia della popolazione

“A causa della pandemia ci sono fasce sociali che stanno pagando un prezzo altissimo. Fra queste ci sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze. I nostri giovani non solo hanno il diritto a essere informati e formati ma anche di essere accompagnati in un percorso di crescita culturale oltre che relazionale”. Così Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, in apertura dei lavori del seminario “Per gioco e per cura. Pensieri e strumenti per sostenere bambini e bambine”, un incontro, in concomitanza con la giornata mondiale dell’Infanzia, promosso dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini, e dal Centro Alberto Manzi della Regione Emilia-Romagna, per riflettere sulle nuove fragilità emerse in epoca Covid. L’obiettivo è quello di comprendere le esigenze di bambini e bambine in questa fase emergenziale, per garantire loro un supporto efficace. “Oggi – ha poi evidenziato la presidente Petitti – abbiamo i computer e internet ma spesso dobbiamo fare i conti con il digital divide. La Regione Emilia-Romagna, in sinergia con l’Ufficio scolastico regionale, ha cercato di mappare tutte le crisi evidenziatesi a primavera, finanziando l’acquisto di tablet, di sim card e di quant’altro fosse necessario a colmare lacune che gli studenti avevano riguardo la tecnologia a loro disposizione. Inoltre, in questi giorni è stato firmato un accordo tra la nostra Regione, il ministero dello Sviluppo economico, Lepida e Infratel per garantire, entro il 2022, a tutte le scuole della regione, primarie e secondarie di primo e secondo grado, la connessione alla banda ultra larga”. È quindi intervenuta la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini, spiegando le sensazioni dei bambini in questa fase di crisi: “Le bambine e i bambini, nelle varie occasioni di incontro, ci hanno raccontato di non avere subito capito la situazione nelle sue diverse dimensioni: alcuni hanno tentato con fatica, ma con l’aiuto dei genitori e di altre persone vicine (compresi gli insegnanti), di adeguarsi, mentre altri hanno reagito con insofferenza, intolleranza e rabbia. Avvertivano la pesantezza di una quotidianità condotta nelle restrizioni, nelle limitazioni, nel contenimento o addirittura nella negazione dei bisogni di movimento, di gioco, di relazione e di socialità”. Nell’isolamento, ha aggiunto la Garante, “appaiono subito evidenti le diversità e le diseguaglianze, ad esempio fra chi vive in una casa con uno spazio all’aperto e chi vive in pochi metri quadrati con fratelli, genitori e altri parenti, tra chi ha strumenti e può utilizzare le competenze degli adulti per una didattica digitale e chi non li possiede, fra le famiglie che possono permettersi di offrire ai figli opportunità e famiglie che non hanno questa possibilità. Le persone più fragili, ha concluso Clede Maria Garavini, “hanno la necessità, in particolare in questa fase, di non essere lasciate sole, hanno bisogno di essere sostenute. Per i nostri bambini e i nostri adolescenti la scuola che rimane aperta rappresenta l’ambiente che offre anche la possibilità dell’elaborazione delle criticità vissute. Tutti dobbiamo impegnarci e attivare tutte le risorse possibili perché i nostri bambini e i nostri ragazzi non debbano sopportare ulteriori disagi; le restrizioni in vigore, se non calmierate, diventeranno un acceleratore di diseguaglianze sociali, familiari, individuali e territoriali”. A seguire l’intervento della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna (anche assessora alle Politiche giovanili), Elly Schlein, che ha a sua volta ribadito la necessità di tutelare ancora di più, in questa fase, le bambine e i bambini, ribadendo l’impegno che da sempre l’Emilia-Romagna riserva al mondo dell’infanzia: “Nella fase emergenziale abbiamo lavorato notte e giorno, stilando protocolli, per permettere alle bambine e ai bambini di riprendere le loro attività già dall’estate”. La vicepresidente Schlein ha poi riferito che è attivo un tavolo di monitoraggio con l’obiettivo di far funzionare in modo ottimale questi servizi: “I numeri ci confortano, il sistema sta tenendo, i servizi dell’infanzia funzionano”. Vogliamo, ha concluso Elly Schlein, “evitare che i bambini e le bambine, in questa fase critica, abbiano conseguenze che possano riflettersi sui loro percorsi futuri”. Durante la mattinata c’è stato anche un collegamento con i bambini della scuola primaria Carla Ronci di Torre Pedrera, nel riminese. Sono poi intervenuti Antonia Chiara Scardicchio, docente di UniFoggia, Andrea Prandin, consulente pedagogico e docente di Philo (Scuola di pratiche Filosofiche a Milano), Nuccia Maldera del Movimento di cooperazione educativa (Mct) di Torino e, infine, sul ruolo dell’Unicef, Nicoletta Grassi, dell’Unicef Emilia-Romagna. Moderatrice dell’incontro Alessandra Falconi del centro Manzi, che ha a sua volta ribadito la necessita di aiutare i bambini, anche attraverso il contributo delle istituzioni: “Non possiamo chiedere a bambini e bambine di riaffrontare da soli quello che già hanno vissuto, serve l’aiuto di tutti”. (Cristian Casali) In allegato intervento della Garante Garavini (https://we.tl/t-zkUgkm4x7e).”

 

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