Da una parte la segnalazione delle criticità già note e di quelle più recenti, come la carenza di personale nella magistratura di sorveglianza che rende molto difficile l’accesso alle misure alternative, il ritorno del sovraffollamento, lo spreco di risorse nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, dall’altra la rivendicazione del “ruolo ben svolto di mediatore qualificato, di interlocutore necessario”.
Desi Bruno, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, ha illustrato questa mattina in Assemblea legislativa la sua relazione per l’attività svolta nell’anno 2015, ultimo rendiconto del suo mandato che si avvia a scadenza e per cui la figura di garanzia ha ricevuto i complimenti e i ringraziamenti dei vicepresidenti dell’Aula Ottavia Soncini e Fabio Rainieri.
Nel suo intervento davanti ai consiglieri la Garante si è concentrata in particolare sulle problematiche che riguardano il Tribunale di sorveglianza e gli uffici dei magistrati di sorveglianza sul territorio. Sul tema Bruno ha segnalato anche uno sciopero del coordinamento delle camere penali emiliano-romagnole, in programma in questi giorni, che l’Ufficio della Garante ha condiviso pubblicamente.
Dopo aver ripercorso tutte le situazioni più sensibili sul territorio, come il reparto Alta sicurezza di Parma o l’Istituto penale minorile “dove però ormai ci sono solo maggiorenni”, Bruno ha portato all’attenzione dei consiglieri il problema del ritorno del sovraffollamento nelle case circondariali: in Emilia-Romagna oggi si contano complessivamente più di 500 detenuti oltre la capienza, con 3100 ristretti a fronte di 2.800 posti.
La Garante ha colto l’occasione per ricordare alcuni degli interventi per aiutare i detenuti e chi si occupa di loro: dalle edizioni, in più lingue, del volume “Carcere e dintorni” al corso “Diritti, doveri, solidarietà” sul confronto tra Costituzione italiana e diritto islamico alla Dozza di Bologna. Solo quest’anno, conclude infine Bruno, l’Ufficio ha raccolto quasi 200 segnalazioni, che hanno riguardato più di 1.000 detenuti su tutto il territorio regionale.
(Jacopo Frenquellucci)