“In Emilia-Romagna la presenza di stranieri nelle carceri supera il 40%. L’espulsione non è la soluzione, occorrono prospettive collegate a formazione e lavoro”. Lo ha detto la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, intervenendo all’iniziativa “Diritti e dignità nell’esecuzione della pena”, una giornata di formazione per operatori e volontari impegnati nel circuito dell’esecuzione penale.
Numerosi gli argomenti affrontati. Nel richiamare la manifestazione di ieri a Roma, Bruno ha rilevato che “amnistia e indulto non sono all’ordine del giorno, non abbiamo riscontrato condivisione da parte del ministero della Giustizia”. La Garante è poi intervenuta sul tema della partecipazione: “Sarebbe per noi una grande conquista introdurre in Emilia-Romagna la rappresentanza dei detenuti, in qualche carcere viene già fatto, ma non nella nostra regione”. Sul regime delle celle aperte, “sarebbe una rivoluzione copernicana- ha concluso- se venissero attivate opportune attività parallele”.
Bruno ha poi letto un messaggio della presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera. La presidente rileva che “troppo spesso i problemi strutturali e le difficoltà economiche vengono utilizzati come alibi con cui finiscono vanificate le volontà e le progettualità più promettenti, quelle che tutti i giorni servono dentro e fuori il carcere per costruire un ambiente più attento e rispettoso nei confronti della dignità e dei diritti di tutti coloro che, a vario titolo, vivono la pena”. Ciò accade, esplicita Saliera esprimendo apprezzamento per il lavoro dei volontari, “anche perché con grande frequenza i ruoli, le relazioni, le esperienze di questi interlocutori non sono condivise, non ci si confronta con il leale intento di conoscersi, capirsi, arricchirsi reciprocamente”.
(Cristian Casali)


