Coordinare gli sforzi per prevenire e contrastare le discriminazioni sul lavoro negli istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna, favorendo lo scambio di esperienze e buone prassi e potenziando il raccordo con gli organismi competenti per materia.
Questo il contenuto del protocollo d’intesa sottoscritto nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna tra la consigliera di Parità, Sonia Alvisi, e la provveditrice dell’Amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche, Gloria Manzelli. Presente alla firma anche Francesca Calaminici, consigliera di fiducia – figura incaricata di fornire consulenza e assistenza ai lavoratori oggetto di molestie, mobbing e discriminazioni – dell’Amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche.
Nell’intero distretto del provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, quindi Emilia-Romagna e Marche, il contingente di polizia penitenziaria ammonta a 2.713 operatori, di cui 371 donne.
“Parliamo del primo protocollo a livello nazionale di questo tipo, sono orgogliosa di questo lavoro, di questo sodalizio”, sottolinea Sonia Alvisi. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di rafforzare nelle strutture di detenzione la cultura del rispetto della dignità e dell’inviolabilità delle persone”. “Grazie a questa intensa, avvieremo un lavoro di informazione e formazione rivolto ai dipendenti degli istituti penitenziari a supporto delle donne e degli uomini che subiscono discriminazioni sul lavoro. La parola della nostra collaborazione è: ascolto”, conclude Sonia Alvisi.
“Al centro dell’accordo inter-istituzionale c’è la prevenzione. È necessario fare cultura su temi come la parità di genere e il contrasto alle discriminazioni in ambito lavorativo anche nelle strutture di detenzioni, supportando in modo adeguato le lavoratrici e i lavoratori che vi operano”, sottolinea Gloria Manzelli. “Questo protocollo, sul solco del cosiddetto ‘codice rosso’, si rivolge a un territorio particolarmente vasto, da Piacenza a Rimini. Vogliamo favorire la diffusione di un diverso modo di lavorare e di vivere la colleganza tra uomo e donna”, conclude la provveditrice.
L’iniziativa è rivolta ad accrescere il benessere lavorativo di tutti i dipendenti, donne e uomini, che lavorano nelle strutture penitenziarie regionali e l’impegno è quello di ampliare le attività di sensibilizzazione sul tema, a partire dalla formazione del personale. Questo anche attraverso la creazione di una rete di collaborazione tra le amministrazioni penitenziarie della regione, enti pubblici e privati, istituzioni regionali e locali e tutte quelle figure che si occupano di pari opportunità e violenza. L’intesa, dunque, mira a uno scambio costruttivo di esperienze, favorendo l’opportunità di rafforzare tutti quegli strumenti che favoriscano la diffusione della cultura del rispetto in luoghi di lavoro come le strutture di detenzione.
(Cristian Casali)