COMUNICATO
Governo locale e legalità

Carceri. Fi: Metà detenuti stranieri, contrastare la radicalizzazione islamica e favorire i rimpatrii

La richiesta inserita in un’interrogazione coi dati aggiornati a dicembre 2017 del Dap: 3.488 ristretti, 1.770 da altri paesi

In Emilia-Romagna la popolazione carceraria è di 3.488 persone di cui oltre il 50 per cento (1.770) sono stranieri (414 marocchini, 313 tunisini, 268 albanesi, 149 rumeni). È Forza Italia a rendere noti i dati (aggiornati a dicembre 2017) del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria in un’interrogazione depositata oggi con la quale si chiede alla Regione di “sollecitare il potenziamento delle politiche di rimpatrio degli stranieri detenuti per far sì che questi scontino la pena nel loro paese di origine”.

Nell’atto ispettivo viene ricordato che “il costo per lo stato italiano del mantenimento dei detenuti stranieri è di un miliardo (dato 2013) l’anno” e che la convenzione di Strasburgo del 1983 prevede la “possibilità di ratificare accordi bilaterali” per il rimpatrio dei carcerati. Accordi che l’Italia ha stipulato con “Albania, nel 2002, e Romania, nel 2003,” ma non con “Marocco e Tunisia che sono le nazionalità maggiormente rappresentate nelle carceri”.

Poi, partendo dal caso specifico del trentaduenne tunisino rimpatriato dopo le minacce lanciate dal carcere di Rimini, Fi chiede “se si disponga di dati certi sul fenomeno dei foreign fighters sul territorio”, come intenda “arginare il fenomeno della radicalizzazione islamica in carcere” e se voglia “avviare studi o monitoraggi sul questo fenomeno”.

(Andrea Perini)

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