COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Casa. FdI-Lega-Rete civica: “Cambiare la legge regionale sulle case popolari”

Dalle opposizioni un progetto regionale per cambiare la legge regionale sull’edilizia popolare: si vogliono rivedere le procedure sulle proprietà all’estero e i parametri sugli anni di residenza del richiedente; si prevedono limitazioni per chi ha commesso reati e si introducono maggiori tutele per le categorie più deboli così come nuove regole per i casi di morosità

“La legge regionale sulle case popolari va modificata”.

Per questo Francesco Sassone (Fratelli d’Italia), il capogruppo della Lega e Elena Ugolini (Rete civica) presentano una proposta di legge in Assemblea legislativa.

I tre consiglieri spiegano che anche i cittadini stranieri, come quelli italiani, dovranno presentare documentazioni certificate sui beni di proprietà all’estero: “Questa proposta di legge prevede una nuova modalità probatoria del requisito dell’impossidenza per i cittadini di nazionalità non italiana, da dimostrare mediante la produzione di certificazioni rilasciate dalla competente autorità dello stato estero e legalizzati dalle autorità italiane”. Cambiano anche i parametri sulla residenza: “Viene fissata a cinque anni di residenza o di attività lavorativa del richiedente – rimarcano Sassone e colleghi – il requisito temporale per poter accedere al bando”. Nel progetto di legge si affronta anche il tema della legalità: “È escluso dall’accesso all’edilizia popolare chiunque abbia riportato una condanna per reati gravi”. Si parla poi di tutele per particolari categorie: “Una parte degli alloggi (il 10 per cento) – aggiungono – viene destinata al personale delle forze dell’ordine”. Sempre sulle categorie deboli: “Un’altra quota di alloggi viene riservata alle giovani coppie con prole e ai padri separati”. Sullo stesso tema “si prevede – sottolineano i consiglieri – un punteggio aggiuntivo per i partecipati al bando che dimostrino di aver perso l’abitazione principale o che sia inutilizzabile ai fini abitativi a seguito di eventi che hanno comportato la proclamazione dello stato di emergenza nazionale o regionale”. La legge disciplina anche i casi di morosità: “Si prevede la risoluzione contrattuale in caso di mancato pagamento del canone, contemporaneamente si attivano clausole di salvaguardia (per disoccupazione o grave malattia dell’assegnatario)”.

Si istituisce, poi, un fondo per l’assunzione e la formazione degli agenti accertatori, incaricati di effettuare controlli sui procedimenti amministrativi collegati all’assegnazione e alla gestione degli alloggi popolari.

(Cristian Casali)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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