COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Casa Modena. Cohousing di via Acqui “in ritardo e modificato”, Comune nel mirino di Bargi (Lega)

L’esponente del Carroccio chiede alla giunta regionale spiegazioni sul mancato rispetto del programma dei lavori e di verificare l’operato dell’amministrazione e dell’impresa

Il bando del Comune di Modena per la concessione del diritto di superficie su un terreno edificabile di proprietà comunale destinato alla realizzazione di un edificio residenziale in cohousing finisce nel mirino del consigliere regionale della Lega Nord Stefano Bargi.

“Stando a quanto indicato nel bando -spiega il consigliere-, i lavori di costruzione dovevano iniziare entro 12 mesi ed essere ultimati entro 3 anni dalla data del rilascio del permesso di costruire, salvo proroghe autorizzate per causa di forza maggiore. In caso di mancato rispetto dei termini di inizio e di fine dei lavori, l’amministrazione comunale avrebbe potuto dichiarare decaduto il concessionario, mentre in caso di mancato rispetto del termine avrebbe potuto applicare una penale pari a 450 euro per ogni singolo giorno di ritardo”.

Ad aggiudicarsi il bando fu la cooperativa edificatrice Modena Casa. “Il suo legale -sottolinea Bargi- ha presentato domanda alla Regione per la realizzazione di un edificio residenziale nel comune di Modena, in via Divisione Acqui, in quanto l’intervento era previsto ad una distanza minore dalla linea ferroviaria Modena-Sassuolo rispetto a quella disposta”.

L’intervento prevedeva la realizzazione del fabbricato a una distanza di 30,20 metri rispetto alla più vicina rotaia e la costruzione di una struttura a copertura di un’area di 2,30 metri quadri dove sarebbero previsti 19 posti auto. Ma, evidenzia Bargi, “molto probabilmente questo progetto non verrà rispettato, almeno nelle sue caratteristiche originarie e nel rispetto del cronoprogramma concordato con il Comune di Modena. Il cantiere in via Divisione Acqui è da tempo in stato di abbandono e le abitazioni, che avrebbero dovuto essere consegnate nelle settimane scorse dopo un ritardo di alcuni mesi, sono incomplete”.

Per questo il consigliere interroga la giunta per sapere “quale sia la situazione attuale del cantiere e lo stato di attuazione del progetto di cohousing deliberato dal Comune di Modena. Se la cooperativa abbia realizzato le previste opere di urbanizzazione e le abbia cedute gratuitamente al Comune di Modena così come previsto dal cronoprogramma dei lavori. Per quale ragione, stando a quanto riportato sulla stampa, manchino le risorse necessarie a terminare i lavori, nonostante gli acconti versati dai 20 aspiranti inquilini del condominio di cohousing e i mutui ottenuti dalle banche (circa 4 milioni di euro). Se sia vera la notizia, riportata dalla stampa, secondo cui per cui alcuni spazi pubblici e di interesse generale destinati al Comune siano stati invece venduti ad attori privati”.

Inoltre chiede se, “nel caso non venga rispettato il progetto originario di cohousing, come si intenda risarcire gli inquilini interessati. Se l’intervento richiesto dalla cooperativa aggiudicatrice del bando di gara e concesso dalla Regione sia effettivamente stato effettuato. Se il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, al quale veniva affidata la verifica della corretta esecuzione dell’intervento, abbia effettuato i necessari controlli e con quali risultati e, in caso contrario, per quali ragioni i controlli non siano stati effettuati e quali iniziative intenda intraprendere la Regione nei confronti del gestore dell’infrastruttura ferroviaria”. Infine chiede “se il Comune di Modena, durante l’esecuzione dei lavori, abbia esercitato i controlli necessari e opportuni per garantire la corretta esecuzione delle opere e se abbia eventualmente comminato le sanzioni previste nel bando di gara in caso di mancato rispetto dei termini dei lavori. In caso contrario – conclude – per quali ragioni il Comune non abbia ottemperato ai controlli e non abbia adottato le sanzioni previste”.

(Margherita Giacchi)

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