Con il voto favorevole dei consiglieri Pd, Sel e M5s, e l’astensione di Ln e Fi, la commissione Cultura ha espresso parere positivo sulla delibera di Giunta che stabilisce contenuti, risorse e criteri di distribuzione del primo programma triennale in materia di cinema e audiovisivo, in applicazione alla Legge regionale 20/2014, approvata sul finire della scorsa legislatura.
L’illustrazione del provvedimento è stata dell’assessore Massimo Mezzetti e di tecnici di vari assessorati. Sia nel percorso di stesura della legge che nelle modalità di gestione, la proposta sul cinema e l’audiovisivo coinvolge, infatti, quattro assessorati regionali: oltre alla Cultura, la Formazione professionale, il Turismo, e le Attività produttive. In termini di risorse disponibili, si passa dal milione di euro del 2014 a una cifra complessiva quantificabile intorno ai 4 milioni per il 2015.
Mezzetti ha rivendicato il coinvolgimento dei tanti soggetti attivi nel sistema audiovisivo emiliano-romagnolo, e l’importanza di questo passaggio operativo: il piano triennale dà concreta attuazione alla legge sul cinema, attivando due bandi pubblici per l’erogazione di contributi, uno per le imprese con sede in Emilia-Romagna, l’altro aperto a imprese nazionali e internazionali. Bandi annuali, tramite i quali la Regione intende sostenere la produzione di opere realizzate almeno per il 30% sul territorio regionale, garantendo un finanziamento massimo del 50% per i lungometraggi e del 70% per documentari, docu-fiction, web series e corti. Entro luglio, i bandi saranno emanati, già nell’autunno 2015 partiranno le prime produzioni audiovisive finanziate.
Le priorità del piano triennale sono: promuovere la cultura cinematografica e audiovisiva (festival e rassegne, progetti di alfabetizzazione, ricerche, restauro, catalogazione), sostenere gli esercizi cinematografici (in particolare le piccole sale, nei centri storici e nelle località più periferiche), favorire la crescita di un’occupazione qualificata attraverso azioni formative che innalzino le competenze, accompagnare i processi di consolidamento delle tante, piccole imprese che operano nel settore audiovisivo e multimediale.
La novità più rilevante della L.r. 20/2014 è la previsione di un Film Fund regionale. La ripartizione del fondo viene così dettagliata: ai lungometraggi una quota compresa fra il 40 e il 65% delle risorse disponibili; ai film e alle serie televisive una quota fra il 10 e il 30%; a documentari fra il 20 e il 30%; ai cortometraggi e alle web serie fra il 5 e il 10%. La selezione dei progetti da parte di un nucleo di valutazione, senza oneri per la Regione, si baserà sulla solidità del piano di produzione, la strategia di marketing e distribuzione, la valorizzazione del territorio, l’impatto occupazionale. Sono previsti limiti massimi per l’importo del finanziamento regionale: 150.000 euro nel caso di lungometraggi, film tv e serie tv, 70.000 euro per documentari e docu-fiction, 25.000 nel caso di web series e cortometraggi.
Fra le risorse che verranno messe a disposizione, quelle derivanti dal Fesr e dal Fondo sociale europeo, il cui ammontare dovrebbe essere nell’ordine degli 1,3 o 1,5 milioni di euro, da indirizzare verso il consolidamento delle professionalità e del sistema delle imprese, in un settore caratterizzato dalla presenza di alcune migliaia di imprese di piccole dimensioni o a titolo individuale.
Nel dibattito sono intervenuti Giulia Gibertoni (M5s) per manifestare il suo apprezzamento al piano triennale, e per chiedere che “venga posta attenzione alle aziende di servizio, che producono materiali tecnici per la produzione cinematografica, e ai percorsi didattici per avvicinare gli studenti al cinema”; Valentina Ravaioli (Pd) ha sottolineato “la coerenza di questo piano con gli obiettivi della nuova legge a sostegno dell’intera filiera cinematografica”, invitando “a sostenere lo start-up di imprese”; e Giuseppe Paruolo (Pd), che ha invitato la Giunta, nell’erogare finanziamenti, “a premiare quei soggetti che chiederanno contributi non a titolo individuale ma in un contesto associativo o di rete”.
(rg)


