COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Commercio. In commissione sostegno agli esercizi commerciali in aree montane, rurali e nei comuni con meno di 3.000 abitanti

Parere favorevole in Commissione Politiche economiche allo schema di delibera di giunta sui criteri per l’individuazione delle aree interessate da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi (Favorevoli Pd, Ln, Si, Misto-Mdp, Misto-Mns e contrario M5s)

Risorse finanziarie e agevolazioni fiscali per sostenere gli esercizi commerciali in aree montane, rurali e nei comuni con meno di 3.000 abitanti. Parere favorevole in Commissione Politiche economiche allo schema di delibera di giunta sui criteri per l’individuazione delle aree interessate da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi, che ha ricevuto il sì di Pd, Ln, Si, Misto-Mdp, Misto-Mns e il voto contrario del M5s. La commissione, presieduta da Luciana Serri, si è espressa anche in merito alle caratteristiche che le attività commerciali devono possedere per ottenere la denominazione di esercizio commerciale polifunzionale. Saranno considerate aree soggette a rarefazione quelle con un numero di abitanti inferiore a 3.000 che registrino la presenza di un solo esercizio ogni 1.000 residenti (percentuale pari allo 0,03%). Si tratta di un criterio generale, che potrà essere riconsiderato per quanto riguarda le aree montane o rurali, i paesi con meno di 300 abitanti e un solo esercizio commerciale, i nuclei abitativi in assenza di aree limitrofe particolarmente servite. Per quanto riguarda invece la definizione di esercizio polifunzionale, si intende quel presidio attivo in almeno due delle seguenti attività: attività commerciali (ad esempio vendita di alimentari, prodotti, giornali e riviste), servizi alla collettività (sportello postale o servizio bancomat) e attività a carattere ricettivo (bed&breakfast, affittacamere e rifugi escursionistici). Inoltre saranno esclusi dalle agevolazioni e dai finanziamenti quegli esercizi con sala da gioco d’azzardo e sala scommesse, fino a scadenza di regolare concessione.

Dai consiglieri arrivano richieste di delucidazione riguardo i criteri per identificare le aree di rarefazione: Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle chiede se verranno valutate anche le condizioni geografiche e climatiche in cui versano alcuni comuni, nonché la qualità dei collegamenti con le aree vicine; Michele Facci del gruppo misto-Mns ha puntato l’attenzione sulla ratio della scelta del limite dei 3.000 residenti e Igor Taruffi di Sinistra Italiana ha domandato invece se le aree montane o rurali siano svincolate da questo requisito. Il tecnico di giunta ha così sottolineato come, in ogni caso, il compito di individuare le aree soggette a rarefazione sia demandato ai Comuni fino a 3.000 abitanti, i quali, anche in assenza del criterio dello 0,03%, potranno mappare al loro interno aree specifiche che soddisfano i requisiti necessari (sezioni censuali come frazioni o circoscrizioni). Per la Lega nord soddisfazione da parte di Gabriele Delmonte, secondo il quale “questa delibera applica perfettamente i principi che ci eravamo posti in fase di stesura”. Da Andrea Bertani del Movimento 5 stelle, invece, dure le critiche riguardo alle clausole relative al gioco d’azzardo: “Capisco che la delibera non possa sovvertire una legge regionale, ma concedendo agli esercizi di mantenere le slot fino a scadenza della licenza incorriamo in una grave contraddizione. In questo modo negozi, che magari vendono farmaci e diventano luoghi sensibili, avranno le macchinette. È immorale”.

(Giulia Paltrinieri)

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