Gli esercizi commerciali polifunzionali rappresentano un’opportunità per i territori a rischio spopolamento. Degli 800mila euro stanziati dalla Regione per il biennio 2023-2024, riferiscono i tecnici della Regione, solo il 48,25% è stato assegnato, tramite bando, per il loro avvio. Un dato che risulta in calo rispetto al biennio 2021-2022 che ha visto l’utilizzo del 72,25% degli 800mila euro messi a disposizione.
Sono le criticità emerse nel corso della commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, durante la quale sono stati analizzati i dati complessivi sui risultati ottenuti dall’attuazione della normativa sugli esercizi commerciali polifunzionali.
“I bandi di cui oggi rendiamo conto sono stati emanati in attuazione della legge 41/1997, poi abrogata nell’ambito della riforma complessiva sullo sviluppo dell’economia urbana prevista dalla legge 12/2023 – ha spiegato la responsabile di settore Turismo, commercio ed economia urbana Paola Bissi -. Abbiamo notato una difficoltà, da parte degli esercizi molto piccoli, che sorgono in aree complicate, a sostenere investimenti, seppure con contributi elevati da parte della Regione. In futuro, con i nuovi bandi, dovremo concentrarci anche sui contributi per il loro funzionamento”.
Al 31 dicembre 2022 erano 107 i Comuni emiliano-romagnoli ad aver individuato sui loro territori zone interessate da fenomeni di rarefazione del commercio e dei servizi: in tutto, 1.064 aree montane o rurali, con meno di 3mila abitanti e a forte rischio di spopolamento, pertanto idonee a ospitare esercizi commerciali polifunzionali, attraverso il bando specifico volto a promuoverne l’insediamento.
Con il bando 2021-2022, sono stati concessi circa 578mila euro di contributi andati a finanziare, nella misura del 60% e fino a un massimo di 40mila euro, 20 progetti di cui 16 effettivamente avviati (che si aggiungono ai 15 avviati con il bando 2019-2020), tutti attraverso la trasformazione di attività già esistenti. Si tratta, ad esempio, di bar o ristoranti già insediati che, grazie al contributo regionale, hanno ampliato la loro offerta rendendola “polifunzionale”, riuscendo dunque ad attivare la vendita di generi alimentari e l’erogazione di ulteriori servizi. Tre esercizi hanno stipulato convenzioni per il “servizio di biglietteria di trasporto pubblico locale”, mentre due possono rilasciare permessi per la raccolta dei funghi. Il 69% dei negozi polifunzionali (11 su 16) offre servizi di noleggio di attrezzature sportive o per escursioni, mentre 7 esercizi su 16 hanno un servizio di informazione turistica. Il 50% (8 su 16) dispone di servizi relativi a telefax, fotocopie e internet point.
Sul bando 2023-2024 sono stati concessi circa 386mila euro di contributi per 12 progetti.
Gli esercizi finora avviati sono concentrati nelle province di Modena (14) e Piacenza (7). Seguono le province di Bologna e Forlì-Cesena con tre esercizi ciascuna, di Ferrara, Parma, Ravenna e Reggio Emilia con un esercizio ciascuna.
Il consigliere della Lega, Emiliano Occhi, ha evidenziato “una difficoltà maggiore o un minore interesse da parte dei privati a insediare attività nelle frazioni o nelle aree più lontane dal centro principale, nonostante i Comuni abbiano provato a pubblicizzare i bandi. Ho personalmente sentito alcuni Comuni del parmense che hanno riferito tale situazione”.
Matteo Daffadà del Partito democratico ha rilevato che “a livello informativo la legge ha dato i suoi frutti. Dopo la fase di informazione ai Comuni, occorre fare un passo ulteriore per far comprendere alle attività e ai cittadini che c’è questa possibilità. Altra proposta potrebbe essere quella di alzare il massimale o la percentuale finanziabile, nel momento in cui rimangono dei fondi, anche per premiare chi ha mostrato di voler investire”.
La presidente della commissione Manuela Rontini ha ricordato che la norma “è nata nella scorsa legislatura per volontà dei consiglieri regionali. Nelle realtà montane, rurali ma anche interne di pianura, questi esercizi svolgono un ruolo di presidio sociale e di comunità. A suo tempo incontrai i Comuni per raccontare questa norma e farne comprendere le opportunità: un lavoro di squadra che occorre continuare a fare”.
(Brigida Miranda)
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