COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Commercio. Mercati hobbisti, in commissione Politiche economiche pdl per aumentarli ma solo se definiti su criteri di “storicità”/ foto

Assessore Corsini: Urgente regolamentazione commercio per introdurre meccanismi che non consentano lo sconfinamento nelle attività esercitate dai professionisti. Marchetti (Pd): “Bene principio chiarezza”. Delmonte (Ln): “Intervenire su tipologia merci”

È stata presentata oggi in Commissione politiche economiche la prima bozza di proposta di legge di iniziativa della Giunta che regolamenterà il commercio degli hobbisti nelle aree pubbliche. L’obiettivo, spiega l’assessore regionale Andrea Corsini, è quello di limitare la presenza dei mercati hobbistici dove questi si pongano in concorrenza sleale con quelli dei commercianti con partita iva, senza ostacolarli però nei luoghi dove possano portare ricchezza e rivitalizzazione economica. La legge regionale 4 del 2013 che attualmente regolamenta il settore (e che già integrava la precedente normativa del 1999) ha dato il via ad un fenomeno che poi si è accentuato negli anni: quello della proliferazione di questi mercati svolti da operatori non professionisti. L’hobbista può comprare all’ingrosso e rivendere (a differenza del riusatore) ma si distingue dal commerciante professionista per occasionalità e tipo di merce. Da qui, successive delibere hanno imposto maggior controllo e limiti sul numero di tesserini rilasciati e presenze sul mercato. E, in effetti, si è assistito ad un notevole calo di mercati hobbisti e tesserini (ad esempio nel 2013 si contavano 258 mercatini, l’anno successivo 36, e nel 2017 solo 32) ma, parallelamente ad un aumento di mercati del riuso. Il problema è sorto, spiega Corsini, “dalla percezione distorta del termine ‘riuso’ (che dovrebbe invece essere inteso come libero scambio in un’ottica ecologico-sociale) che ha consentito la migrazione da hobbista a riusatore”. Diventa quindi urgente una regolamentazione del settore, in collaborazione con Anci e le associazioni di categoria, per introdurre meccanismi che non consentano lo sconfinamento nelle attività esercitate dai professionisti. La proposta di “aumentare il numero base di mercati hobbisti (che sarà di 10) di altri 20 solo nei Comuni sotto ai 30 mila abitanti dove sia dimostrata una storicità, va in questa direzione” spiega Corsini. 

Gabriele Delmonte (Lega Nord), nominato relatore di opposizione del progetto di legge, chiede se sia possibile inserire limitazioni sulla tipologia di merci degli hobbisti per evitare fenomeni di ‘rivendita’. La normativa europea, viene chiarito in Commissione, non consente in questo caso di fare limitazioni ma la proposta di legge introdurrebbe una nuova tipologia di “mercati straordinari di qualità”. Andrea Bertani (M5s) domanda invece quanti siano i mercati con storicità per capire “l’ampiezza della nicchia” e come funzioni in caso di fusione di Comuni.

“La modifica di questa legge si basa su un principio di chiarezza che mi sembra necessario”, commenta Francesca Marchetti (Pd), relatrice di maggioranza del pdl che chiede di avere più numeri per orientarsi meglio. Giulia Gibertoni (M5s) domanda invece se i controlli saranno effettuati e in che modo. 

(Francesca Mezzadri)

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