La Regione valuti “la richiesta di alcune associazioni di categoria di posticipare i saldi invernali (mantenendo divieto delle vendite promozionali 30 giorni prima degli stessi) a causa del particolare autunno e inverno mite che stiamo registrando e che ha come effetto, tra gli altri, una diminuzione delle vendite di abbigliamento, calzature ed accessori autunnali ed invernali”.
E’ il quesito posto alla giunta dal consigliere Emiliano Occhi (Lega) in un’interrogazione. In commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, a rispondere è stato l’assessore al Commercio, Andrea Corsini, che si è detto “d’accordo per arrivare a data comune in tutte le regioni e favorire misure a tutela concorrenza. anche se bisogna costruire una cornice. Per un principio di uniformità, e dopo il tavolo tecnico, di tutte le regioni l’inizio dei saldi invernali resta fissato al 5 gennaio”.
Il consigliere, nell’interrogazione, ha ricordato che la Regione, nel maggio 2023, “ha previsto il posticipo dei saldi estivi in quanto secondo la normativa vigente dovrebbero essere previsti per il primo sabato di luglio, ma nel caso del 2023 si trattava del 1° luglio e quindi si è dato atto di posticipare l’inizio dei saldi al 6 luglio 2023 per poter venire incontro anche alle esigenze delle categorie economiche del commercio di vicinato”. Inoltre, le condizioni meteorologiche hanno frenato la vendita di abbigliamento invernale, continua Occhi, “con gravi conseguenze su un settore che è già fortemente penalizzato dalla concorrenza generata dalle catene di fast fashion e dall’e-commerce che sta registrando numeri in continuo aumento”.
Corsini ha detto che “il tavolo tecnico interregionale del 2016 uniformò le date dei saldi fine stagione. L’Emilia-Romagna ha disciplinato rispettando le date indicate. Resta il divieto di effettuare, 30 giorni prima dei saldi, le vendite promozionali di diversi prodotti. Nel caso di saldi ’23 ’24 c’è la richiesta della Fismo (Confesercenti) di un posticipo della data del 5 gennaio. La comm sviluppo economico ha approvato la proposta di confronto con le categorie nazionali per una soluzione condivisa (l’Emilia-Romagna ha proposto il posticipo). Dopo incontro, è emerso che solo Confesercenti ha chiesto il rinvio alla prima settimana di febbraio, mentre le altre associazioni commercianti si sono dette d’accordo per il 5 gennaio. Tutti, però, hanno detto di essere favorevoli a valutare un percorso”.
Occhi si è detto “soddisfatto. Serve uniformità tra le regioni, ma la proposta va valutata e portata avanti”.
(Gianfranco Salvatori)