COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

COMMERCIO. RIFORMA NORME REGIONALI, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SENTITE IN COMMISSIONE POLITICHE ECONOMICHE. HOBBISTI, STRALCIATE LE MODIFICHE

Sul progetto di legge della Giunta. Gli ambulanti chiedono “il ripristino della legalità”. L’assessore Corsini: “Interverremo in maniera organica e strutturale”

La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, si è riunita in udienza conoscitiva per un confronto con gli stakeholders, i rappresentanti delle associazioni di categoria e delle realtà organizzate, in merito al progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Legge di modifica e semplificazione della disciplina regionale in materia di commercio”, del quale è relatrice di maggioranza Lia Montalti (Pd), mentre Gabriele Delmonte (Ln) è relatore di minoranza.

Il progetto di legge, ha ricordato Andrea Corsini, assessore al Turismo e commercio, “si compone di 6 articoli e detta importanti e urgenti disposizioni di modifica della disciplina regionale in materia di commercio, al fine di semplificare e rendere più trasparenti e certi i procedimenti previsti dalla legge regionale”. Gli ambiti interessati dalla modifica normativa, ha aggiunto l’assessore, “sono la distribuzione dei carburanti per autotrazione, il commercio su aree pubbliche, il commercio in forma hobbistica, il commercio in sede fissa, limitatamente ai punti vendita di merci ingombranti non immediatamente amovibili e a consegna differita, e l’attività di somministrazione di alimenti e bevande”.
In merito agli impianti di distribuzione dei carburanti per autotrazione, si prevede, ha spiegato l’assessore, che, “in caso di sospensione dell’attività, dopo due anni scatti la decadenza dell’autorizzazione e il conseguente obbligo di messa in pristino del sito”, ovvero il ritorno alle condizioni originare. Riguardo al commercio su aree pubbliche, si dispone che “i titoli abilitativi (SCIA e/o autorizzazioni) sospesi o revocati siano tolti dalla disponibilità del titolare e riposti a quella del Comune che ha adottato il provvedimento sanzionatorio, onde evitare che un titolo revocato venga utilizzato illegittimamente”. Quanto al commercio in forma hobbistica, “data la necessità di intervenire in maniera organica e strutturale sulla materia, la Giunta presenterà un emendamento per stralciare le modifiche, parziali, introdotte nella proposta di legge in esame”. Relativamente ai punti vendita di merci ingombranti, “che, però, a fronte di elevate dimensioni strutturali, hanno un flusso di vendita contenuto e differito, si prevede il computo in misura ridotta della superficie di vendita per il calcolo degli standard urbanistici (accessibilità all’area e parcheggi pertinenziali)”. Infine, circa l’attività di somministrazione di cibi e bevande, “si estende la validità dei requisiti professionali richiesti per la vendita di generi alimentari (titolo di studio, corso di formazione oppure pratica professionale)”.

L’Associazione nazionale commercio su aree pubbliche (ANVA) di Confeserecenti e Confesercenti Emilia-Romagna, accogliendo con favore lo stralcio della norma sul commercio in forma hobbistica e l’impegno della Giunta a rivedere l’intera materia, hanno però rilevato che “la famigerata delibera regionale ‘sul riuso’, emanata dal precedente esecutivo su pressione dei sindaci, ha di fatto reso inapplicabile la legge regionale vigente, facendo esplodere il numero dei mercatini e il fenomeno dell’abusivismo (oltre 3 mila persone ogni domenica sul territorio regionale per alcune decine di milioni di euro di incasso all’anno), con i problemi di lavoro nero, evasione fiscale e contributiva e tutela del consumatore che il fenomeno comporta”.

Ulteriori critiche sono venute dal Comitato tutela ambulanti Emilia-Romagna, che ha invocato “un intervento della Regione per il ripristino della legalità, dato che la citata delibera regionale, anziché legalizzare il sommerso, ha di fatto penalizzato gli ambulanti in possesso di regolare licenza e DURC e favorito migliaia di abusivi”. Se le norme regionali non saranno modificate, hanno minacciato i portavoce del Comitato, “siamo pronti a restituire le licenze”.

(lg)

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