La fusione dei comuni bolognesi di Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice sarà sottoposta al voto dei cittadini in autunno. È quanto ha deciso l’Assemblea legislativa approvando a larghissima maggioranza (astenuto Galeazzo Bignami Fi) la delibera di indizione del referendum consultivo che chiamerà al voto i residenti nei tre capoluoghi della città metropolitana di Bologna. Nella consultazione, oltre ad esprimersi in favore o contro la fusione, i votanti dovranno anche scegliere il nome dell’eventuale nuovo comune unico tra una rosa di quattro proposte: Santerno, Valsanterno, Terre del Santerno e Borghi del Santerno. In attesa del referendum, il progetto di legge per istituire un nuovo comune al posto dei tre preesistenti sarà sospeso e la parola tornerà all’Assemblea per l’approvazione o meno della fusione solo dopo la consultazione.
Roberto Poli (Pd relatore di maggioranza) ha ricordato che il percorso di fusione fra Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice ha radici lontane nel tempo. L’obiettivo- ha chiarito- è quello di creare nuove condizioni di sviluppo del territorio e di competitività. Non si tratta quindi di una scelta compiuta per i contributi, pur importantissimi, ma guidata da una nuova consapevolezza delle comunità interessate. Perché- ha detto- “stare fermi corrisponderebbe ad un lento e inesorabile declino”. La fusione- ha ribadito- è una grande opportunità per assicurare ai cittadini servizi adeguati, dare ossigeno agli investimenti e contenere le spese amministrative. Un’occasione anche di un rafforzamento all’interno della Città metropolitana di Bologna.
Daniele Marchetti (Ln, relatore di minoranza) ha sollevato perplessità sul progetto di fusione assicurando comunque il voto favorevole all’indizione del referendum, convinto che non si possa negare la parola ai cittadini. Più che le opportunità per il territorio- ha detto- non vorrei che le motivazioni che hanno fatto scattare la scelta fusione, che si era arenata nel 2010, sia il timore di perdere un comune vinto dal Pd con pochi voti. Nel frattempo- ha ricordato- rispetto al progetto iniziale si è defilato il comune di Castel del Rio, ma nonostante lo spezzettamento del territorio si va avanti.
Anche secondo Galeazzo Bignami (Fi) sono diverse le perplessità sul progetto di fusione dove a suo avviso “si manca di centrare le modalità di realizzazione”. Uno scetticismo- ha detto- che però non porta al voto negativo sul referendum perché intendiamo sentire cosa dice la popolazione. Per questo- ha detto- saremo sul territorio per verificare cosa sta succedendo.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha lamentato i limiti dell’attuale legislazione regionale sulla valutazione del voto referendario, a fronte di un progetto di legge in discussione che detterà nuove modalità di lettura dell’esito della consultazione ma che, stando al testo depositato dalla Giunta, non sarebbero applicabili alle fusioni in corso.
Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice si trovano nella Vallata del Santerno e fanno parte, assieme ad altri 7 Comuni, del Nuovo Circondario imolese. In caso di fusione il nuovo Comune, con un’estensione di circa 148 Kmq, per un perimetro di circa 79 Km, avrebbe una popolazione di 8746 abitanti. Con decorrenza dal primo gennaio 2017, l’ente di nuova istituzione potrebbe contare su un contributo annuale da parte della Regione di 176 mila euro per la durata di quindici anni. Da aggiungere un ulteriore contributo regionale straordinario, in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, pari a 150 mila euro all’anno per un triennio. Il Comune unico potrebbe inoltre beneficiare di un contributo da parte dello Stato pari a 811.413 euro all’anno per un decennio.
(Isabella Scandaletti)