La Regione valuti l’opportunità di sospendere la delibera (atto n. 20 del 16 Febbraio 2016) del Comitato amministrativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza con cui viene istituita la nuova zona operativa Arda-basso piacentino, individuando quale sede operativa della stessa e sede di lavoro per gli addetti quella posta in Via Granelli 24 a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina. Di conseguenza, il Comitato ha deliberato di chiudere la sede posta in località Campagne San Protaso 368, nel comune di Fiorenzuola d’Arda, mantenendo qui “la sola funzionalità di deposito di eventuali mezzi e materiali”; sede, quest’ultima, che sarebbe inoltre “privata della presenza fissa del responsabile d’area e del capo operaio”.
È quanto chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta. Nell’atto ispettivo, il consigliere cita una nota inviata da Flai-CgiI e Fai-CisI anche agli assessori regionali all’Agricoltura e alla Difesa del suolo dell’Emilia-Romagna, dove si legge: “Gli stessi operai con sede di lavoro oggi a Fiorenzuola d’Arda sarebbero trasferiti a San Nazzaro. Ciò significa che dovranno andare al mattino a San Nazzaro a timbrare la presenza e a ricevere le disposizioni per il lavoro della giornata, poi tornare nella zona di Fiorenzuola d’Arda (circa 25 chilometri) e alla sera effettuare il percorso inverso con, oltre che con un aggravio di costi, una perdita di ore lavorative necessarie per il viaggio”. Sempre nella nota dei sindacati, prosegue Foti, “viene altresì evidenziato che detto provvedimento ‘rende evidente l’incapacità dell’Amministrazione di procedere alle necessarie nomine del responsabile del distretto Arda e del relativo capo operaio e, nel contempo, prevedibilmente determinerà dei disservizi nella gestione delle opere di manutenzione, bonifica ed irrigazione nel territorio. Questi possibili disservizi potrebbero interessare l’opera di prevenzione e manutenzione necessaria alla sicurezza idraulica con particolare riferimento ai danni provocati da eventi climatici estremi, come già è successo nella nostra Provincia. Inoltre, il trasferimento della sede principale e degli operai della zona Arda a San Nazzaro, comporterà all’Ente solo maggiori costi ed un’efficienza inferiore’”.
Viceversa, nella delibera del Comitato amministrativo del Consorzio di bonifica di Piacenza si legge, prosegue il consigliere nell’interrogazione, che “al fine di dotare la nuova squadra operativa delle conoscenze necessarie a condurre proficuamente le imminenti attività di irrigazione è necessario che i membri della nuova squadra convergano su di un’unica sede di avvio al lavoro in modo che a tutte le risorse, una volta effettuati i controlli di sicurezza, siano congiuntamente impartite le opportune informazioni ed istruzioni sui territori da servire con l’attività di irrigazione e che gli stessi membri condividano le proprie conoscenze e le esperienze accumulate”. Al riguardo, sottolinea il consigliere, “è quanto meno auspicabile che le informazioni che verranno impartite risultino più chiare del passo testé citato, scritto secondo la tecnica linguistica della Confraternita postulanti, concorrente a perdere dell’Accademia della Crusca”.
Foti chiede quindi se l’esecutivo regionale intenda condividere l’opinione espressa da Cgil e Cisl e, quindi, “richiedere al Comitato amministrativo del Consorzio di bonifica di Piacenza di valutare l’opportunità di sospendere gli effetti della delibera n.20/2016, anche al fine di ricercare – in accordo con le predette organizzazioni sindacali – le idonee soluzioni organizzative ed evitando così l’insorgere di contenziosi”.