“Avviare una campagna informativa sul tema del prestito sociale”. A chiederlo, in una risoluzione e una interrogazione, sono Raffaella Sensoli, Andrea Bertani e Gian Luca Sassi del Movimento 5 stelle.
Per i tre consiglieri il prestito sociale, se legato a operazioni finanziare pericolose (come gli investimenti in titoli), può trasformarsi in uno “strumento ad alto rischio”. Occorre quindi, sottolineano, attivare “un sistema di governance e di controllo che siano terzi, modello authority”, affinché “non vengano messi a rischio i risparmi di tanti soci”.
Sul territorio regionale, si legge nei due atti, “si sono avuti casi di cooperative saltate che hanno rimborsato solo una parte del prestito sociale, ad esempio la Cooperativa Muratori di Reggiolo (su 49 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 19) e la Orion (su 5 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 2). Ma anche, aggiungono, “la cooperativa di costruzioni Di Vittorio di Fidenza e la Coopsette e l’Unieco di Reggio Emilia”.
Nei due documenti è riportato anche uno stralcio dell’articolo recentemente pubblicato da la Stampa sul tema: “Sono almeno 9 miliardi di risparmi degli italiani e si appoggiano su gambe che mostrano qualche incrinatura. Si tratta del prestito sociale delle coop e la colpa non è solo della crisi dei consumi e di una concorrenza sempre più aggressiva, ma anche di un legame tra coop e finanza che tra impegni ‘di sistema’ e avventure azzardate nell’azionariato di grandi banche (Mps e Carige principalmente) rischia di diventare insopportabile”.
(Cristian Casali)