COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Coop spurie. Audizione dei vertici regionali dell’Unione Province italiane (Upi)

Vertici Upi: “Province hanno importante ruolo di presidio e coordinamento territoriale che può essere valorizzato anche in materia di osservatorio del mercato del lavoro”. Pd sollecita riforma istituzionale. Fi e AltraER parlano della falsa cooperazione come di un fenomeno criminale

La commissione Speciale di ricerca e studio sul fenomeno delle cooperative cosiddette spurie o fittizie ha convocato in audizione i vertici regionali dell’Unione Province italiane (Upi) per un confronto sul problema delle false cooperative.

Con i vertici di Upi – ha spiegato il presidente della Commissione – inizia il confronto con le istituzioni pubbliche e gli enti locali finalizzato alla conclusione della fase di studio del fenomeno delle false cooperative e alla messa a punto di una proposta finale di intervento legislativo. Le Province, infatti, – ha precisato il presidente – ancorché depotenziate, conservano un ruolo di ente territoriale con funzioni di presidio e coordinamento che può risultare molto utile quale osservatorio delle dinamiche del mercato del lavoro nelle varie filiere produttive e come soggetto eventualmente da coinvolgere in fase di intervento dopo opportuno rafforzamento istituzionale.

Vertici Upi. Nel 2018, a Modena, la Provincia ha promosso e coordinato il Tavolo istituzionale per affrontare il problema del lavoro nel settore delle carni, che ha contributo a fare luce sul fenomeno delle cooperative spurie. Questo per evidenziare le potenzialità dell’Ente provinciale anche nell’affrontare i problemi che interessano l’economia, il mercato del lavoro e il presidio della legalità su scala territoriale vasta. In materia di lavoro, inoltre, è in corso un confronto con la Regione per ridisegnare le competenze delle Province, rafforzandone il ruolo di coordinamento coi Centri per l’impiego e potenziandone i vari Osservatori, a partire dall’Osservatorio sugli appalti attivo in ogni Provincia. È in campo, infatti, un’ipotesi di riacquisizione di funzioni assegnate alla Regione che rientra in un disegno di revisione istituzionale della governance regionale. Riguardo all’Osservatorio sugli appalti in capo alle Province, i vertici regionali di Upi hanno evidenziato come, nonostante negli ultimi anni la carenza di personale ne abbia depotenziato l’attività, sia stato comunque un soggetto istituzionale importante per attivare Tavoli con le parti sociali a presidio delle emergenze lavorative verificatesi nei vari territori.

Pd. Un consigliere, nel sottolineare la necessità di un accordo istituzionale fra gli enti territoriali per una riforma che ne ridisegni le competenze e risolva il problema della mancanza di risorse finanziarie e di personale, ha domandato se Upi abbia una proposta di sistema volta a una gestione ottimale degli assetti esistenti. Un altro consigliere, una volta revisionata la recente riforma del sistema istituzionale regionale, ha ipotizzato un nuovo ruolo delle Province nel presidio della legalità nel mondo del lavoro, dove negli ultimi anni i disastri sociali della falsa cooperazione sono stati in larga parte sanati dalla cooperazione sana.

I vertici di Upi hanno risposto che in Emilia-Romagna si sta lavorando per colmare le lacune lasciate dalla revisione del ruolo delle Province voluta a livello nazionale e sulla quale il governo ha promesso di intervenire. Si pensa di istituire un focus group, coordinato dalla Regione – che ha attuato una riforma del sistema istituzionale regionale proprio per affrontare il problema del ruolo delle province dopo l’entrata in vigore della legge nazionale – finalizzato a mettere a fuoco un riassetto organizzativo. In materia di lavoro, si pensa a un potenziamento dell’Osservatorio sugli appalti per rafforzare la cultura della legalità.

Fi. Un consigliere ha ricordato come a Modena il primo Tavolo istituzionale sul problema del lavoro nel settore della lavorazione delle carni sia stato convocato nel 2014. Da allora, però, – ha rimarcato – ben poco è stato fatto per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori operato grazie a cooperative fittizie. Si tratta – ha concluso il forzista – di un sistema delinquenziale che va contro il mercato, lo Stato e i lavoratori.

AltraER. Ero persuaso – ha sottolineato un consigliere – che il fenomeno delle false cooperative fosse un fenomeno di economia informale, come il lavoro nero. Invece, ho constatato come sia un vero e proprio fenomeno criminale. La cooperativa spuria, infatti, è il momento finale di un piano criminale architettato per sfruttare la manodopera al fine di vincere la concorrenza, manipolare il mercato e massimizzare i profitti. Il fallimento pilotato della cooperativa nel giro di pochi anni rientra nel piano criminale. E il gioco ricomincia con la costituzione e il successivo fallimento programmato di nuove cooperative fittizie. Si tratta – ha spiegato il consigliere – di economia criminale dominata da vere e proprie centrali molte attente a quanto si muove nel sistema produttivo e nel mondo del lavoro, tanto che, dopo l’accensione dei riflettori sulla falsa cooperazione, queste centrali criminali stanno riconvertendo le cooperative fittizie in società a responsabilità limitata. Per questo motivo – ha concluso l’esponente di AltraER – occorre rivedere in fretta la legislazione in materia per tutelare i lavoratori, a tutti gli effetti i nuovi schiavi.

(Luca Govoni)

Imprese lavoro e turismo