COMUNICATO
Sanità e welfare

Covid. Barcaiuolo (Fdi): ci sono abbastanza dosi di vaccino per i “richiami”?

Il consigliere esprime preoccupazione per l’annunciata riduzione del numero di fiale di siero antiCovid e chiede spiegazioni alla Regione su tempi e modi della campagna vaccinale

Le dosi di vaccino antiCoronavirus sono sufficienti per i “richiami” di chi ha già assunto la prima dose? Come procederà il piano vaccinale? Quando sarà il turno degli ultraottantenni?

A chiedere chiarezza e programmazione sul piano vaccinale antiCovid è, in un’interrogazione, il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che ricorda come “è notizia di questi giorni che arriveranno in Italia 165 mila dosi di vaccino in meno rispetto a quelle preventivate, peraltro con un preavviso di pochi giorni. Fra le Regioni che subiranno il danno maggiore, ricevendo circa 25 mila dosi in meno, è presente l’Emilia-Romagna, regione in cui sono state vaccinate quasi 114 mila persone e dove da lunedì 18 gennaio sono iniziati i richiami e la somministrazione delle seconde dosi necessarie per la copertura vaccinale secondo i protocolli operativi vigenti”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se le dosi Pfizer, possedute dalle Ausl della Regione Emilia-Romagna, siano sufficienti per garantire i richiami dei soggetti a cui è già stata inoculata la prima dose di vaccino, rispettando la tempistica di tre settimane come previsto dal protocollo nazionale di somministrazione e quali azioni la Regione abbia assunto o intenda promuovere nei confronti dei responsabili dei ritardi e delle mancate consegne delle dosi vaccinali”.

Barcaiuolo interroga poi la Giunta per sapere “quando inizierà la somministrazione dei vaccini alla popolazione non afferente alle categorie con priorità (personale sanitario e sociosanitario; ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani; persone che hanno dagli 80 anni in su; persone che hanno dai 60 ai 79 anni, persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità) e come la Regione intenda procedere con la somministrazione della prima dose vaccinale alla popolazione non rientrante nelle categorie con priorità”.

 

Sanità e welfare