Troppi disservizi da parte dell’Asl di Bologna per chi attende una risposta dopo essere rientrato dall’estero, cosa che “costringe molti cittadini a un prolungamento forzato e immotivato dell’isolamento fiduciario, privandoli della loro libertà”.
A segnalarlo, in un’interrogazione, è il consigliere Marco Lisei (Fratelli d’Italia) che sta ricevendo “decine e decine di segnalazioni relative a gravissimi disservizi riscontrati dai cittadini nella gestione dei rientri dall’estero da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna”. Lisei vuole sapere se questa situazione sia presente anche in altre Asl della regione.
Alla Giunta viene chiesto di attivarsi subito per rimediare “a un gravissimo disservizio che, oltre a porre seri dubbi in merito all’attendibilità e all’efficienza dei controlli e dei tracciamenti ai fini della prevenzione e del contenimento della diffusione del Coronavirus, costringe molte persone a non potersi muovere o tornare al lavoro”. Il certificato dell’Asl, ricorda tra l’altro Lisei, è richiesto da numerose aziende. Segnalare il proprio rientro comporta un periodo di isolamento di 14 giorni al termine del quale si può ottenere o meno la certificazione dell’Autorità sanitaria.
La Regione” richiede la compilazione di un apposito modulo, preferibilmente attraverso la piattaforma regionale, al fine di effettuare la dovuta segnalazione al Dipartimento di Sanità Pubblica”. Inoltre, è stato attivato anche un numero verde.
Il capogruppo sottolinea che il “Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna non fornirebbe la dovuta assistenza e la tempestiva risposta a coloro che, come prescritto dalle normative nazionali e regionali vigenti, hanno compilato e inviato l’apposito modulo per comunicare il proprio rientro in Italia”. Ai numeri di telefono, poi, non risponderebbe nessuno, sia a quello verde sia agli altri indicati sulla piattaforma regionale.