COMUNICATO
Assemblea

Covid. Piccinini (M5s): “quanti sono gli addetti preposti al tracciamento dei positivi al Covid?”

La consigliera pentastellata chiede i dati, articolati per ogni provincia, sul numero e le funzioni del personale addetto al tracciamento dei contatti delle persone positive al Covid

Quanti sono e quali funzioni hanno gli addetti al tracciamento dei contatti delle persone positive al Covid nelle varie province della Regione? Lo chiede Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) in un question time all’inizio della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, ricordando il fondamentale ruolo di queste persone nell’attività di contact tracing che garantisce -specifica la consigliera- una puntuale e tempestiva azione di tracciamento degli utenti dell’applicazione governativa Immuni venuti a contatto con soggetti risultati positivi”. Stante questo delicatissimo ruolo, l’esponente 5 stelle sottolinea quanto sia “indispensabile la reale adeguatezza, anche sul piano organizzativo, della funzione di tracciamento dei contatti con positivi al Covid-19 svolta nelle strutture del Servizio Sanitario Regionale, a cominciare dal numero degli operatori impegnati”. Più in generale, comunque, Piccinini chiede un quadro più generale sulla diagnosi precoce dei contagiati, che si riverbera quindi anche sull’azione di tamponamento degli asintomatici che, per la consigliera bolognese “non può e non deve essere interrotta da alcuna Regione”. In fase di risposta, l’Assessore regionale alla Salute Raffaele Donini ha chiarito come attualmente il Servizio Sanitario Regionale impieghi 243 persone in qualità di tracciatori, “una cifra aumentata del 40% rispetto allo scorso mese di settembre”. Il responsabile della Sanità regionale, poi, ha ricordato le procedure avviate dal Dipartimento della Protezione Civile per potenziare tale settore che si sono concluse ieri e che dovrebbe consentire, su base regionale, un’implementazione di organico di circa 140 addetti. Per quanto concerne l’attività di “tamponamento” agli asintomatici, Donini ha ribadito che l’impegno della sanità emiliano-romagnola non è cambiato rispetto alla scorsa primavera e continua a incentrarsi sul riconoscimento precoce dei contagiati. Nella replica, Piccinini si è dichiarata abbastanza preoccupata della risposta ottenuta. “In primo luogo -specifica la consigliera bolognese- perché le cifre fornite oggi sono inferiori a quelle già esigue comparse sui giornali nei giorni scorsi e poi perché, nonostante le rassicurazioni sui tamponi e su tutti gli altri strumenti diagnostici ricordati, e che potrebbero essere in numero non sufficiente, credo che invece di polemizzare sull’ultimo DPCM emanato sollecitando l’apertura di ristoranti e bar, occorrerebbe sostenere il Decreto della Presidenza del Consiglio con maggiore forza su tutto il territorio nazionale”. “

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