“La Giunta prenda le distanze da questi atti e condanni fermamente ogni tentativo di annullare la storia”. È Piergiovanni Alleva (AltraER), con una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, a chiedere all’esecutivo regionale, relativamente alla mozione approvata dal Comune di Soragna (Parma) nella quale si chiede la messa al bando dell’ideologia comunista, “di evitare che prendano piede tali spregiudicate provocazioni revisioniste e anticostituzionali”.
Gli ideali del comunismo, spiega il consigliere, “si fondano sulla libertà dei popoli, sulla giustizia sociale, sulla pace e sulla solidarietà internazionali: su queste idee i comunisti e le comuniste hanno partecipato e animato eventi storici legati alla liberazione dal nazifascismo e alla scrittura della carta costituzionale, all’autodeterminazione delle persone sfruttate, attivando il movimento operaio e contadino e di emancipazione dal patriarcato e per i diritti diffusi”.
Esponenti dei movimenti comunisti, prosegue Alleva, “hanno da sempre preso parte alla vita democratica e alle istituzioni del paese, non per imposizione ma attraverso elezioni democratiche”. Il Partito comunista italiano, evidenzia inoltre l’esponente di AltraER, “per primo ha preso le distanze dalle derive staliniste e dalla concezione autoritaria del comunismo”. Al contrario, sottolinea il politico, “l’ideologia fascista si basa sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, dogmi anticostituzionali ma soprattutto contrari ai principi di civiltà”. L’apologia del fascismo e la riproposizione di una formazione politica che ad adesso si richiama, prosegue, “è già reato sancito dall’articolo 4 della legge 645 del 1952”. Di conseguenza, conclude, “la tendenza a equiparare la storia e il portato ideale di comunismo e fascismo rappresenta un disonesto tentativo di annullare il passato e di oscurare i valori racchiusi nella Costituzione che stanno alla base della nostra democrazia”.
(Cristian Casali)