Dal 1° gennaio 2024 la Regione Emilia-Romagna entrerà a far parte, con la qualifica di socio, della Fondazione Cineteca di Bologna.
Lo stabilisce la legge proposta dall’assessore alla Cultura Mauro Felicori e approvata oggi dall’Assemblea legislativa. Voto favorevole di Pd, lista Bonaccini, ER Coraggiosa, Europa Verde e M5s, astenuti Lega, Fdi, Fi e Rete civica.
La Regione è autorizzata a conferire al patrimonio della Fondazione Cineteca di Bologna un apporto iniziale una tantum pari a 500mila euro ripartito in due parti eguali nel 2024 e nel 2025. Inoltre, la Regione è autorizzata a concedere alla Fondazione un contributo annuale il cui importo viene stabilito in un massimo di euro 800mila per gli esercizi 2024 e 2025, mentre per gli esercizi successivi al 2025 viene stabilito nell’ambito delle disponibilità annualmente autorizzate dalla legge di bilancio. Per sostenere le attività previste dalla nuova legge la Regione potrà utilizzare anche i fondi europei.
“La Cineteca di Bologna è un luogo di grande valore e di grande qualità, è molto importante che la Regione abbia deciso di avere un ruolo ancora di maggiore rilievo nella Cineteca passando da forme di collaborazione a farne parte. Entrare nella Fondazione Cineteca è un passo importante per la tutela dell’arte cinematografica, si tratta di un punto di eccellenza del nostro territorio”, spiega la relatrice di maggioranza Silvia Zamboni (Europa Verde), mentre il relatore di minoranza Michele Facci (Lega), pur non dicendosi contrario in linea di principio alla presenza della Regione nella Cineteca, ribadisce i dubbi su Statuto e rapporto con il Comune di Bologna. “Il Sindaco di Bologna continuerà a nominare il maggior numero dei componenti il consiglio di amministrazione della Cineteca e questo – spiega Facci- per me è una garanzia insufficiente. Serve poi una revisione dello Statuto della Cineteca”.
“Si tratta di una legge di pochi articoli, ma molto importanti: quella della Cineteca è una storia che inizia nel 1962 con l’allora assessore alla Cultura, e poi sindaco di Bologna, Renato Zangheri e che negli ultimi anni ha raggiunto grande livello di qualità”, spiega Marilena Pillati (Pd) per la quale “con questa legge ci accingiamo a fare una scelta molto importante”.
Dal canto suo Luca Cuoghi (Fdi) ha espresso rilievi sull’attività della Cineteca e più in generale su ciò che la Regione Emilia-Romagna fa in materia di audiovisivi: “Nessuno mette in discussione il valore culturale della Cineteca di Bologna, ma ci sono delle nostre riflessioni che portano ad astenerci e non a votare a favore”. Disco verde al progetto di legge anche da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ricorda come “diamo un sostegno concreto e fattivo alla Cineteca, una realtà che dà molto al nostro territorio, una realtà importante non solo per Bologna”.
Per Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) “questa legge va a sancire un ruolo che la Regione già ha: la Cineteca, e chi abita a Bologna lo sa, è una realtà molto importante e di qualità. Controlleremo tutti i passaggi, ma non mi tiro indietro rispetto a una sfida e per questo voterò a favore”.
Soddisfatto per l’approvazione della legge di cui è stato proponente, l’assessore Mauro Felicori per il quale “il nostro ingresso nella Cineteca è la ripresa della volontà della Regione di creare un sistema regionale della cultura, che vada oltre la somma di sistemi provinciali: la Cineteca di Bologna ha già una tale reputazione che può incrementare la sua penetrazione regionale collaborando con le altre città dell’Emilia-Romagna, destinate a rafforzarsi in questo rapporto. Oggi riprendiamo la strada di una Regione che non solo eroga risorse, ma crea strategie di lungo periodo nel rispetto di tutti, dando indirizzi politici e risorse adeguate per andare nella direzione di un sistema regionale che valorizza il pluralismo, le autonomie e le doti tipiche dei sistemi compatti”.
Insieme alla legge, l’Assemblea ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta regionale a monitorare che il Comune di Bologna modifichi lo Statuto della Cineteca e a riferire all’Assemblea nel merito. Facci si è detto insoddisfatto dell’ordine del giorno ritenendolo insufficiente.
(Luca Molinari)