COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Cultura. Convince il Pdl per il sostegno all’editoria del libro. Pareri positivi in audizione in Commissione

Yuri Garret (Adei): “Un enorme passo avanti”; Luca Leone (Aie): “Impostazione complessivamente positiva”. Plausi anche da Cna e Legacoop. Mumolo (Pd) auspica che il pdl sia di stimolo al governo per una norma nazionale complessiva; Stragliati (Lega): “Le premesse sono buone”

Ampio consenso per il progetto di legge “per la promozione e il sostegno dell’editoria del libro”. Questa mattina, infatti, si è tenuta in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti, l’udienza conoscitiva sul pdl nel corso della quale tutti gli attori in causa hanno espresso il loro apprezzamento per un provvedimento “atteso”. Il progetto di legge disciplina gli interventi regionali per la promozione e il sostegno all’editoria del libro (come già accade per l’editoria dell’informazione) e, contestualmente, mira a migliorare lo sviluppo dell’organizzazione bibliotecaria, archivistica e museale anche attraverso la concessione di contributi per l’acquisizione di beni, fondi, raccolte e collezioni di valore artistico, storico e documentario.

“Questa legge- ha spiegato in apertura l’assessore alla Cultura Mauro Felicori– si incarica di promuovere l’editoria dell’Emilia-Romagna e gli autori della nostra regione. Ha uno stretto collegamento con molti ambiti. Uno è quello della formazione e questa legge apre proprio la strada a un impegno maggiore nei diversi mestieri dell’editoria. L’altro è quello che riguarda l’apertura di un canale di comunicazione tra le politiche per l’editoria e quelle per l’innovazione industriale. Due sono i punti forti di questa legge: uno è quello di tenere per mano le nostre industrie editoriali, che sono piccole e medie, nei processi di espansione industriale, l’altro riguarda gli autori, che devono essere aiutati nelle traduzioni e nell’internazionalizzazione”.

Diversi gli interventi che si sono susseguiti, a iniziare da quello di Yuri Garret, delegato dell’Associazione degli Editori Indipendenti (Adei), che ha parlato di una legge che “fa un enorme passo avanti”, riconoscendo “tutte le parti che compongono l’industria dell’editoria, che non è solo la stampa di un libro ma è una filiera complessa che ha bisogno di formazione, di partecipazione a eventi e di essere presente sul territorio”.

Luca Leone, membro del consiglio editori Aie (Associazione italiana editori), ha parlato di un testo di legge “complessivamente positivo”, che “tiene conto delle specificità del settore e separa l’aspetto culturale da quello industriale, focalizzandosi sull’internazionalizzazione e sull’innovazione, oltre che sulla formazione e sulla crescita di chi vi opera”. Vari gli spunti lanciati da Leone: “Segnaliamo l’importanza del coordinamento tra norma regionale e quelle nazionali ed europee per evitare sovrapposizioni. Se, come indicato dalla legge, l’obiettivo è quello di fornire un supporto alle imprese editoriali, per noi è essenziale inserire la definizione di cosa è un’impresa editoriale libraria. Fra i criteri che riteniamo fondamentali, segnaliamo: il codice Ateco, un numero minimo di novità annue, la storia dell’impresa e la distribuzione. L’investimento in formazione- ha continuato- dovrebbe accompagnare tutte le altre azioni previste. Auspichiamo che vengano trovate modalità snelle per una formazione continua e non solo in ingresso”. Per quanto riguarda gli incentivi all’innovazione, Leone ha chiesto di “individuare gli ambiti sulla base dei fabbisogni delle aziende. Per l’industria del libro: la gestione dei dati lungo le filiere distributive, l’accessibilità, la produzione di audiolibri, la digitalizzazione del catalogo, l’antipirateria, l’uso di carta proveniente da foreste ecosostenibili e la gestione dei diritti”.

Pareri positivi anche da Cna e LegaCoop. Elisa Muratori (Cna Emilia-Romagna) ha sottolineato “il coinvolgimento degli attori interessati che ha portato alla redazione di questa legge. Siamo molto contenti del metodo”. Mentre Paolo Bernardi (Lega Coop Emilia-Romagna) ha rimarcato: “La legge ricalca bene quello che è un modello operativo della Regione Emilia-Romagna. L’innovazione è sempre un bene quando riguarda le imprese ma- ha messo in guardia- attenzione a trasferire questo concetto semplicemente sulla digitalizzazione del libro. Sarebbe un percorso pericoloso e che farebbe perdere di vista lo spirito della legge cioè quello di qualificare il settore. La legge è un ottimo punto di partenza, una piattaforma fondamentale. Il vero banco di prova sarà la capacità che avremo di dialogare e attuare questi principi”.

In chiusura di seduta gli interventi del relatore di maggioranza Antonio Mumolo (Partito democratico) e della relatrice di minoranza Valentina Stragliati (Lega). Mumolo ha parlato di “una legge attesa e importante”. E ha aggiunto: “Sono molto soddisfatto di quello che ho sentito. Sono stati dati vari spunti su cui dovremo riflettere durante i lavori della Commissione. Questo pdl non è un provvedimento avulso dall’indirizzo politico di questa Regione, perché rappresenta l’attuazione di un tassello del Patto per il lavoro e per il clima. Noi speriamo che questo intervento possa stimolare un iter legislativo nazionale per dare una legge nazionale sul libro complessiva, che aiuti tutti gli attori di questa filiera. Speriamo che questa legge faccia da apri pista”. Soddisfatta anche Stragliati: “Bene l’investimento di risorse a sostegno dell’editoria del libro e bene il metodo di lavoro impostato. Le premesse sono molto positive. Iniziare la giornata parlando di cultura, di editoria del libro, è stimolante. La lettura è legata al benessere psicofisico dell’individuo e anche per questo è importante sostenere questo settore. Noi, come opposizione, abbiamo alcune proposte di modifiche ma le premesse sono buone”.

(Andrea Perini)

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