“Una struttura che assomiglia a un tecnopolo delle scienze umane, attrattore di intelligenza, che possiede una delle più grandi biblioteche al mondo sulle scienze religiose: circa trenta sono gli studiosi attivi nell’istituto (per il 20 per cento stranieri), oltre a una decina di dipendenti che si occupano del rapporto con il pubblico e dell’amministrazione”. Il segretario della fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, il professor Alberto Melloni, è stato ascoltato in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, sull’attività dell’istituto.
La fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII è un istituto di ricerca che ha sede a Bologna, presieduto da Valerio Onida, che si occupa di ricerca nell’ambito delle scienze religiose in relazione con la cristianità e i suoi rapporti con le altre confessioni.
La fondazione, ha spiegato Melloni, “nasce nel 1953 da un’idea di Giuseppe Dossetti, poi cresciuta grazie all’impegno di Giuseppe Alberigo, che ne fu per quasi mezzo secolo segretario”. Per l’impegno del nostro istituto, ha poi evidenziato, “si è sviluppata una rete di ricerca internazionale, l’European academy of religion, che ha federato più di 500 istituzioni, una piattaforma aperta sulle scienze religiose che coinvolge l’area europea, tutto il Mediterraneo, il Caucaso, la Russia e il Medioriente”. Il segretario della fondazione è intervenuto anche sul tema finanziamenti: “la fondazione riceve fondi dai privati e dal pubblico, non ha debiti: i nostri bilanci sono pubblici”.
Lo stesso assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Patrizio Bianchi, ha elogiato il lavoro dell’istituto: “va rimarcata l’unicità di questa fondazione, non solo per il lavoro scientifico internazionale ma anche per essere il perno dell’European academy of religion. Un pezzo fondamentale del nostro hub europeo delle ricerche sulle scienze umane”.
Diversi gli interventi dei consiglieri regionali.
Daniele Marchetti (Ln), sul finanziamento regionale alla fondazione, ha sottolineato che “tanti altri soggetti attivi sul territorio regionale sarebbero degni della stessa attenzione”. Il consigliere ha poi chiesto l’attivazione di “verifiche su come verranno impiegate queste risorse”.
Silvia Piccinini (M5s) ha criticato il metodo che ha portato allo stanziamento del finanziamento: “Non siamo concordi sullo stanziamento diretto, non è ancora chiaro come verranno utilizzati questi fondi, 1,5 milioni di euro che diventeranno probabilmente 2,5 milioni, non abbiamo avuto neppure la possibilità di visionare i bilanci dell’istituto”. Inoltre, ha parlato di “conflitto di interessi”, affermando che “l’istituto fa riferimento a un’area politica ben precisa”. Durante una seduta dell’assemblea legislativa, a fine luglio, la pentastellata aveva proposto di trasferire questo finanziamento al conservatorio di Bologna, per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nell’edificio.
Giulia Gibertoni (M5s) ha invece chiesto di programmare una visita della commissione alla fondazione.
È poi intervenuto Giuseppe Boschini (Pd): “Oggi conosciamo più approfonditamente una realtà che rappresenta un’eccellenza nella nostra regione”. Sugli stanziamenti regionali, il consigliere ha ribadito che “in questo caso la qualità è manifesta”. E ancora, sulle accuse di Piccinini, ha dichiarato che “assimilare la fondazione a un filone politico è un’ipotesi quantomeno temeraria, un’operazione che disconosce il valore storico culturale di figure come Dossetti”.
Per Igor Taruffi (Si) “sarebbe stato opportuno anticipare l’incontro di oggi, per motivare in modo chiaro la scelta del finanziamento”. Il consigliere ha poi chiesto “un monitoraggio sull’utilizzo dei fondi regionali, anche sui risultati ottenuti”.
“Nessuno mette in dubbio- ha quindi sottolineato il presidente Giuseppe Paruolo– la qualità e il livello scientifico che l’istituto è in grado di mettere in campo”, ribadendo la necessità di futuri approfondimenti sulle azioni attivate dalla fondazione collegate al finanziamento regionale.
In conclusione alla seduta, l’assessore Bianchi, sulla richiesta di Piccinini di finanziare il conservatorio di Bologna, ha rimarcato che “esiste un impegno diretto della Giunta, che ha già attivato il ministero”, evidenziando che “dopo la riforma del 1999 i conservatori dipendono direttamente da Roma”.
(Cristian Casali)