COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Cultura. Gibertoni (Misto): “Istituire una Fondazione e un museo di treni e tram”

Interpellanza per chiedere alla giunta di valorizzare un grande patrimonio di storia e tecnologia. Potrebbe essere utilizzata la “Stazione piccola” a Modena

Un museo regionale dei treni e dei tram per valorizzare un secolo e mezzo di storia dei trasporti con la sede a Modena.

A chiederne l’istituzione alla giunta è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in un’interpellanza. La capogruppo del Misto scrive che sarebbe opportuna “in generale, una valorizzazione dell’ingente patrimonio, esistente a livello regionale, sia in termini di rotabili ferroviari e tranviari sia di infrastrutture, ancorché dismessi o non più utilizzati, così come di tutte le testimonianze dell’esercizio ferroviario e tranviario, con oltre un secolo e mezzo di storia alle spalle sul territorio regionale”. In quest’ottica, si legge nel documento, sarebbe “necessario lavorare per l’istituzione di un Museo e di una Fondazione, che potrebbero avere sede a Modena, nel complesso degli edifici di Piazza Dante, altresì noti come “Stazione Piccola”, compreso l’ex-Deposito e l’Officina di manutenzione rotabili e tutte le aree circostanti non necessarie direttamente all’esercizio ferroviario”.

La prima ferrovia nella nostra regione, ricorda la consigliera, nacque nel 1859 e collegava Bologna a Milano. La Fondazione e il Museo potrebbero comprendere anche “piccole realtà disperse già presenti sul territorio regionale”. Una legge regionale potrebbe istituire la Fondazione per tramandare alle generazioni future un patrimonio di storia e di tecnologia. Ricco il patrimonio di cui potrebbero disporre Fondazione e museo: treni e tram storici, funzionanti e non, i fabbricati, compresi i depositi locomotive, le rimesse e le officine di manutenzione, e gli apparati di sicurezza non più utilizzati per l’esercizio, i fondi archivistici, le biblioteche ed il ricchissimo patrimonio di foto, filmati e registrazioni “che costituiscono consistenti ed importanti depositi di dati sulla storia regionale, tracciando un ritratto autentico della società regionale, dei suoi costumi, dei suoi cambiamenti, dalla prima metà dell’Ottocento ad oggi”.

(Gianfranco Salvatori)

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