COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Cultura. In commissione il progetto di legge sulle “Case degli illustri”

Presentato dai relatori di maggioranza e minoranza. Costa (Pd): “Impedire la perdita di questo patrimonio e aiutare economicamente chi si occupa di questi luoghi e li valorizza”. Stragliati (Lega): “Definire le risorse, no a interventi spot”

Un disegno di legge che tutelerà le “Case degli illustri” dell’Emilia-Romagna. In commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti, è stato illustrato il pdl sul “Riconoscimento e valorizzazione delle abitazioni e degli studi di esponenti del mondo della storia e della cultura, della politica, della scienza e della spiritualità della regione Emilia-Romagna”. Un progetto che ora attende il passaggio in Assemblea e che vuole sostenere, anche economicamente, un ricco patrimonio culturale, storico e identitario presente nella nostra regione. Un patrimonio che andrà visto anche nell’ottica di rilancio del turismo.

Il progetto di legge – già presentato nel dettaglio dall’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, in una precedente commissione – è stato illustrato dai relatori di maggioranza e minoranza, rispettivamente i consiglieri Andrea Costa (Partito democratico) Valentina Stragliati (Lega).

Secondo Costa “è positivo che sia stato posto il tema della salvaguardia e della valorizzazione di questi luoghi. Dagli interventi degli stakeholder in commissione, è emersa la solitudine di chi ha la cura di questi luoghi, cioè familiari o enti locali, musei, associazioni, per mantenere il patrimonio edilizio e culturale oggetto di lascito. Va impedita la perdita di questo patrimonio”. Fra i punti positivi, il consigliere dem ha sottolineato “la scelta di non definire la natura giuridica di chi avrà diritto ai contributi, per assegnarli a chi ha la responsabilità della conservazione e della cura: privati, eredi, Enti locali, fondazioni. I luoghi sono tanti ed è in corso un censimento”.

Bene, ha affermato Costa, anche “il doppio canale di finanziamento: per la manutenzione degli edifici e per lo studio e la catalogazione delle opere. Accanto a questo, c’è lo sviluppo di percorsi culturali per far sì che si non si abbiano isole, ma spazi legati al territorio”. Un altro aspetto importante è la “istituzione di un fondo per finanziare i bandi. Dobbiamo provarci, per togliere la precarietà che alcuni Enti locali si possono trovare ad affrontare in certi momenti di difficoltà”. Il pdl, ha continuato il relatore, “prova a mettere in campo un sostegno, anche economico, per rendere sostenibile la gestione dei luoghi di cultura e delle case di persone illustri”.

Valentina Stragliati ha apprezzato “il metodo di lavoro e le risorse stanziate dalla Regione. E’ positivo che ci siano risorse per valorizzare, e arricchire, le case di illustri in una regione dove il patrimonio artistico e culturale è di eccellenza. Spesso si tratta di luoghi poco conosciuti. Auspichiamo che la maggioranza accolga le proposte delle minoranze per migliorare il testo”. La consigliera leghista ha messo in evidenza come “il nodo sia la dotazione finanziaria: non sappiamo quante siano le risorse. Chiedo un chiarimento e la garanzia della continuità dei finanziamenti, non interventi spot”. Infine, la relatrice di minoranza ha giudicato positivo “che queste realtà vengano messe in rete e che ci sarà una guida. Una soluzione che potrà avere ricadute anche per il turismo”.

Il Servizio Patrimonio culturale, è scritto nel progetto di legge, “ha individuato a oggi circa 90 realtà che, nelle loro forme, più o meno ibride, rappresentano case museo, studi e archivi illustri: artisti, letterati, musicisti e cantanti, cineasti, inventori e scienziati, collezionisti, politici, eroi, sacerdoti e famiglie prevalentemente vissuti nel XIX e XX secolo e nei primi anni Duemila. Di queste 90, 10 non sono censibili per problemi ereditari e solo 29 sono a gestione pubblica. Le restanti realtà – qualora aperte e visitabili – sono organizzate grazie alle famiglie private che tengono viva la memoria (19), gestite da fondazioni (16), valorizzate da associazioni e realtà del Terzo settore (15)”.

(Gianfranco Salvatori)

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