COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Cultura. Rainieri (Lega): “Impedire decadimento di Villa Verdi a Sant’Agata”

Nel suo atto ispettivo il consigliere chiede alla Regione come intenda intervenire per preservare Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, dato che si prospetta “un lungo periodo in cui non potrà esserne chiaramente definita la proprietà”

Quali notizie si abbiano sui reali rischi di decadimento di Villa Verdi a Sant’Agata e in che modo si intenda intervenire per preservare la struttura.

A chiederlo, con una interrogazione rivolta alla Giunta, è il consigliere della Lega Fabio Rainieri. “Sui mezzi di comunicazione e sui social si rincorrono allarmanti notizie su evidenti segnali di incuria riguardanti l’edificio e l’annesso parco di Villa Verdi a Sant’Agata, principale luogo di residenza del maestro musicista Giuseppe Verdi e sito museale sulla sua memoria, contenente al suo interno 7600 cimeli”, afferma Rainieri il quale ricorda anche come l’immobile sia “chiuso da circa due anni, da quando uno degli eredi di Giuseppe Verdi che lo abitava, ha dovuto lasciarlo per decisione del Tribunale di Parma di indire un’asta giudiziaria per la sua vendita al fine di dirimere le controversie insorte tra gli stessi eredi”.

Nel maggio scorso, poi, l’intervento statale supportato anche dalla Regione ha portato a un decreto di pubblica utilità, del Ministero della Cultura, “finalizzato all’esproprio per un valore che si aggira sugli otto milioni di euro”, ricostruisce il consigliere. “Gli eredi hanno presentato ricorso contro l’esproprio, asserendo che il valore, da base d’asta, era stato stabilito in 30 milioni di euro – afferma il leghista -. Il bene è attualmente affidato all’Istituto vendite giudiziarie di Parma che non sembra essere intervenuto per effettuare lavori di manutenzione ordinaria”.

Su tali premesse, e richiamando anche la legge regionale 2/2022 a tutela delle case e degli studi delle persone illustri, Rainieri sollecita dunque l’intervento regionale, ricordando anche che “la stessa Regione, attraverso l’assessore alla Cultura, aveva dichiarato la volontà di impedire il decadimento del bene, individuandone la migliore modalità di gestione”.

(Brigida Miranda)

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