COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

CULTURA. PROGETTO DI LEGGE SULLE MEMORIE DEL NOVECENTO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE: ORA IN AULA PER L’ESAME FINALE

77 gli emendamenti e i subemendamenti presentati, diverse le modifiche al provvedimento, dalle fondamenta della legge alla definizione di Memoria. Doppia votazione su un subemendamento AltraER, alla fine respinto

La commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha concluso le votazioni su tutti gli articoli del progetto di legge d’iniziativa della Giunta ‘Memorie del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna’, provvedimento atteso ora in Aula per l’esame finale.

Sono stati complessivamente 77 gli emendamenti e i subemendamenti presentati. Numerose le modifiche apportate, proposte dalla relatrice di maggioranza, Valentina Ravaioli (Pd), a partire dai riferimenti ai “principi costituzionali e ai valori fondativi dell’Unione europea”. Poi la definizione delle fondamenta della legge: “Memoria, storia e luoghi della memoria”. In particolare, per Memoria si intende “il processo di elaborazione socio-culturale che consente il recepimento e la rievocazione degli avvenimenti del passato, attraverso operazioni di raccolta e conservazione del patrimonio, attività divulgative e didattico-formative, iniziative culturali mirate a mantenere viva la conoscenza di fatti accaduti nel territorio regionale e degli uomini e delle donne emiliano-romagnoli rilevanti per la storia del Novecento, con particolare riferimento al primo e al secondo conflitto mondiale, alle grandi trasformazioni sociali, all’emigrazione emiliano-romagnola nel mondo, al colonialismo, all’avvento e alla caduta della dittatura fascista, all’antifascismo, alla deportazione e allo sterminio nei campi di concentramento nazisti e fascisti, alla resistenza e alla liberazione, all’esodo giuliano-dalmata-istriano, alla violenza che ha accompagnato alcuni passaggi politici cruciali del secolo scorso, alla ricostruzione post-bellica e alla nascita della Repubblica, alla discussione e all’approvazione della Costituzione, ai totalitarismi, agli eccidi di tutte le matrici politiche, al terrorismo e alle stragi”. Inoltre, si dà particolare risalto alla “valorizzazione dei percorsi regionali legati ai luoghi della memoria, finalizzati anche alla promozione del patrimonio culturale del territorio regionale”, oltre al sostegno alla realizzazione di “strumenti informatici dedicati alla memoria del Novecento”. E ancora, “la conservazione, il restauro, la valorizzazione di materiali e documenti e di quei luoghi della memoria che si qualificano per la presenza di un patrimonio archivistico, librario o museale, accessibile al pubblico, nel quale si svolga un’attività continuativa di ricerca e di divulgazione e la realizzazione di azioni culturali” e, infine, il “censimento e la mappatura a cura dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali sui luoghi della memoria”.

Il relatore di minoranza, Tommaso Foti (Fdi-An), ha presentato quattro emendamenti e venti subemendamenti. Sono state approvate le modifiche con le quali si menziona “la memoria degli uomini e delle donne che, con il valore eccezionale del loro operato, si sono opposti, in Emilia-Romagna, a ogni tentativo di genocidio e crimine contro l’umanità e hanno contribuito in modo rilevante alla difesa della libertà e dei diritti, alla tutela della vita umana e al bene”, le “vittime delle foibe e il conseguente esodo” e si prevede di corrispondere un contributo annuale “al Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi”.

Sette gli emendamenti e quattro i subemendamenti presentati da Andrea Liverani, Matteo Rancan e Marco Pettazzoni, consiglieri della Ln: approvato il riferimento alla promozione e al sostegno, da parte della Regione, “alle attività di diffusione e conoscenza degli avvenimenti connessi a tutte le festività di commemorazione di eventi particolarmente significativi nella storia del Novecento previsti dalle leggi statali e regionali”.

Approvato il subemendamento presentato dal Giulia Gibertoni (M5s) per sostenere “la realizzazione di strumenti informatici e dei necessari processi di digitalizzazione, per favorire la più ampia e gratuita diffusione al pubblico degli esiti degli interventi e delle attività svolte in attuazione della legge”. Respinti i nove subemendamenti presentati da Enrico Aimi (Fi), così come i sette i subemendamenti presentati da Piergiovanni Alleva (AltraER).

La Commissione si è in particolare soffermata su uno dei subemendamenti firmati da Alleva, con il quale si chiedeva di sostituire, al comma 2 dell’articolo 3, i termini “dai totalitarismi alla democrazia” con “dal fascismo alla democrazia”. Si è proceduto a una doppia votazione, con la seconda sollecitata anche dall’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti. Dopo una prima approvazione dell’emendamento – esito che ha spinto i consiglieri Foti e Aimi a uscire dall’aula in segno di protesta – è stata programmata una seconda consultazione, che ha visto respinto l’emendamento.

La relatrice Ravaioli, pur rilevando che “in Emilia-Romagna è corretto parlare di passaggio dal fascismo alla democrazia”, ha accettato di procedere con una riflessione più approfondita sull’emendamento in discussione. Il presidente Paruolo ha ribadito che “verrà cercata una formulazione che tenga conto di tutte le sensibilità”.

(cr)

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