Il Defr, ha spiegato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, il relatore del provvedimento Giuseppe Boschini (Pd), “è la programmazione che sta alla base delle nostre scelte regionali di bilancio e va incontro agli interessi degli operatori economici e sociali del territorio”. Diverse, ha aggiunto, le sue funzioni: “un mezzo per valutare le politiche regionali e, anche, uno strumento di trasparenza”. In ambito di politiche sanitarie e sociali, ha poi aggiunto, “sono svariate le priorità contenute nel documento: razionalizzazione della spesa e dei processi per l’acquisizione di beni e servizi per il servizio sanitario regionale; valorizzazione e internalizzazione del terzo settore; progetti su politiche di welfare, in particolare infanzia, adolescenza e famiglie; interventi per la disabilità e l’integrazione sociale”. E ancora, “azioni rivolte alla non autosufficienza, pari opportunità e violenza di genere e assistenza territoriale”. Il Defr, ha concluso, “si occupa, inoltre, di tutela della salute e programmazione del sistema sanitario”.
Parere positivo al provvedimento della commissione: sì di Pd e Si, contrari invece Ln, M5s e Fdi-An.
Il consigliere Daniele Marchetti (Ln) ha criticato il documento, evidenziando lacune relativamente alla parte dedicata alle politiche sociali: “Il reddito di solidarietà- ha evidenziato- premierà nella maggior parte dei casi cittadini stranieri”. Relativamente al tema non autosufficienza, ha chiesto “come verranno distribuite le risorse sul territorio”. Il leghista ha poi manifestato perplessità sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e sulla scelta di realizzare micro aree per rom e sinti. Infine, ha sollevato il problema delle risorse rivolte alle politiche per l’integrazione, destinate anche ai richiedenti asilo che non hanno ancora ottenuto questo status. “Di strategico e importante- ha concluso Marchetti- questo documento non contiene più di tanto”.
Anche Tommaso Foti (Fdi-An) ha evidenziato i limiti del Defr 2018: in ambito di edilizia sanitaria “la costruzione dell’ospedale di Vaio, nel parmense, è stata bloccata per il fallimento di una delle imprese che si sono aggiudicate la gara; anche il cantiere di Fiorenzuola, nel piacentino, è stato bloccato per due anni e mezzo”. Il consigliere ha poi parlato, relativamente la sistema sanitario regionale, di “molte nomine e pochi obiettivi”. Infine, sul tema case della salute, ha richiesto una verifica sulle strutture che funzionano e su quelle che non funzionano.
(Cristian Casali)