COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Digitale. Risultati soddisfacenti nell’ultimo anno ma restano ancora obiettivi da raggiungere

L’assessora all’Agenda digitale Paola Salomoni ha illustrato la relazione sulla clausola valutativa sulla legge regionale in materia di sviluppo informatico

Nello sviluppo della digitalizzazione la Regione Emilia-Romagna ha prodotto risultati soddisfacenti nell’ultimo anno, anche si ci sono ancora alcuni aspetti per i quali sono necessari adeguamenti. È quanto emerso dalla relazione sulla clausola valutativa della legge regionale 11 del 2004 in materia di “Sviluppo regionale della società dell’informazione” illustrata in commissione congiunta Bilancio (presieduta da Massimiliano Pompignoli) e Politiche economiche (presieduta dal vice presidente Gabriele Delmonte).

L’assessora a Scuola e Agenda digitale Paola Salomoni, che ha illustrato la relazione, ha premesso che “la nuova Agenda digitale è uscita con un anno di ritardo rispetto al previsto e ci troviamo nel pieno della programmazione dei fondi europei per il prossimo settennato e precedente alla definizione del Pnrr”.

Entrando nel merito delle sfide per potenziare la digitalizzazione, Salomoni ha spiegato: “Riguardo ai dati per un’intelligenza diffusa sul territorio abbiamo iniziato a costruire un catalogo strategico, già strutturato e disponibile online. L’Emilia-Romagna ha una media più elevata di quella italiana nella percentuale di Comuni che mettono a disposizione dataset in opendata. Sulle competenze digitali siamo in buona posizione grazie anche ad azioni come il corso ‘Pane e internet’, grazie al quale sono state formate 34mila persone con 2mila azioni formative. Bene anche la conservazione digitale: il ParEr, polo archivistico dell’Emilia-Romagna, alla fine del 2021 ha raggiunto oltre 2 miliardi di documenti digitali conservati, non solo della Regione ma anche di altri enti”.

E ancora: “Allo Spid di Lepida sono attualmente registrati 1,2 milioni di utenti e il 31 marzo verrà completata la migrazione su App. La popolazione più anziana sarà ‘guidata’ grazie ad accordi con strutture del terzo settore e un accordo con i sindacati dei pensionati”.

Altro obiettivo è quello del completamento della copertura con banda ultra larga per favorire la trasformazione digitale delle imprese. “Le reti -ha spiegato l’assessora- sono il punto più dolente del sistema. Recentemente abbiamo avuto un confronto con Lepida e Open Fiber, incaricata di realizzare l’intervento a livello nazionale, ma non abbiamo ancora una programmazione per il prossimo anno e mezzo. Contiamo invece di completare la connettività nelle scuole entro la fine del 2022. Altro elemento è il wifi della costa, per il quale sono stati stanziati recenti fondi per completare l’opera al 100%. Infine, sul tema donne e digitale, abbiamo progetti da portare avanti con i talenti femminili”.

Per i consiglieri intervenuti nel dibattito ci sono ancora alcune criticità sulle quali intervenire.

Maura Catellani (Lega) ha posto l’attenzione sulla banda ultra larga nei territori montani: “L’innovazione progredisce nei comuni più grandi non in quelli più piccoli e solo il 36% dei Comuni ha un piano strategico per la digitalizzazione. Inoltre, si registra meno del 50% di copertura wifi nei musei e dobbiamo fare sì che l’accesso sia maggiore nei luoghi della cultura. Infine, il fatto che solo il 15% dei Comuni metta a disposizione i propri dati non collima con gli obiettivi di trasparenza e digitalizzazione”.

Valentina Castaldini (Forza Italia) ha ribadito: “Per evitare di lasciare indietro le persone che vivono nelle aree montane c’è bisogno della connessione veloce. Nelle scuole non è presente ovunque la fibra e si sono create disuguaglianze di bisogni, in particolare quelli educativi”.

Per Matteo Daffadà (Partito democratico) “c’è ancora un gap nelle aree periferiche. Inoltre, per equilibrare e far marciare tutti allo stesso modo un tema importante è la sicurezza dei dati, per cui occorre prestare attenzione sulla formazione di chi si occupa di gestione dati”.

(Lucia Paci)

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