Il festival gender, che si tiene a Bologna fino al 3 novembre prossimo, finisce nel mirino del consigliere di Forza Italia Andrea Galli, che chiede in che modo “la Regione Emilia-Romagna e la Città Metropolitana di Bologna contribuiscono alla sua realizzazione”, anche in termini di spesa.
“Il festival gender – spiega Galli – ha una organizzazione imponente con relativi costi e i finanziamenti deriverebbero da risorse pubbliche, oltretutto in un momento economico-finanziario particolarmente delicato per la nostra nazione” e secondo il consigliere azzurro “la Città Metropolitana di Bologna e la Regione Emilia-Romagna non dovrebbero promuovere kermesse in cui si lede la nostra identità culturale di matrice cristiano-cattolica e che coinvolgono età estremamente delicate e sensibili come l’adolescenza e l’infanzia”.
Dunque Galli interroga la giunta per sapere “in che modo la Regione e la Città Metropolitana di Bologna contribuiscano alla realizzazione del festival e si chiede di specificare i singoli capitoli di spesa. Se, in caso, ritenga opportuno e lecito spendere soldi pubblici per tali iniziative, visto che la Corte dei Conti ha più volte indicato agli enti pubblici di razionalizzare e contenere la spesa pubblica. Se relazionerà in merito a quali altri enti pubblici e privati contribuiscano economicamente al festival, se non creda che questa iniziativa sia gravemente offensiva nei confronti della nostra identità culturale di matrice cristiano-cattolica e che erroneamente coinvolga età estremamente delicate e sensibili come l’adolescenza e l’infanzia nella ideologica teoria gender e – infine – se la Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Comune di Bologna, abbia controllato e verificato preventivamente il programma del festival evitando che vengano proiettati film, mostre o spettacoli poco riguardosi e rispettosi di determinate sensibilità e verso età estremamente delicate”.
(Margherita Giacchi)