COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Diritti. Pd: L’Ue cambi la direttiva sulla violenza perché va contro i diritti delle donne

Roberta Mori (Pd): “Il governo si faccia sentire in sede europea”. Valentina Stragliati (Lega): “Serve castrazione chimica per stupratori e pedofili”

La Regione chieda al governo di esprimere contrarietà alle modifiche peggiorative della Direttiva europea in materia di stupro e altri reati contro le donne.

A chiederlo è una risoluzione del Partito democratico approvata dall’Assemblea legislativa. “Il governo Meloni si faccia sentire con forza nelle sedi comunitarie e respinga il tentativo in atto di mediazione nel Consiglio Europeo, che è un vero e proprio arretramento sui diritti fondamentali delle donne in particolare per quanto riguarda la punibilità degli autori di stupro”, spiega Roberta Mori (Pd), prima firmataria della risoluzione. La Direttiva europea era stata pensata come strumento per rafforzare l’impianto organico della Convenzione di Istanbul per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere traducendo in legge, immediatamente applicabile dagli Stati, le misure idonee a prevenire le violenze, a proteggere le donne, a perseguire gli autori. L’opposizione di alcuni Stati, con Ungheria e Polonia in testa, rischia, invece, di toglie proprio l’articolo 5 che, definendo lo stupro come “sesso senza consenso”, ne favorisce la depenalizzazione negli ordinamenti. “Oggi ci troviamo con lo stralcio di quell’articolo 5 e una Direttiva depotenziata, che oltretutto tiene fuori dai reati le molestie sessuali nel mondo del lavoro. Nella Risoluzione parliamo di una mediazione al ribasso che temevamo prevalesse e che purtroppo è prevalsa”, spiega Mori per la quale “le ragazze e le donne sono stanche di ipocrisia e meritano un maggiore coraggio. Lo meritiamo in un contesto nel quale sono in aumento tutte le violazioni dei diritti umani e le violenze di genere più brutali, in un contesto nel quale un milione e mezzo di donne italiane, secondo Istat, ha subito nella sua vita le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro e il tentato stupro, reati cresciuti del 40% in Italia negli ultimi dieci anni con un terzo delle vittime minorenni: prosegue nel Paese la mobilitazione delle organizzazioni sindacali e delle autonomie locali, dei Centri antiviolenza e delle associazioni, di tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei diritti umani e la dignità delle donne, affinché entri in vigore in Europa una legislazione all’altezza del compito”. La consigliera Pd sottolinea come “impegniamo l’Assemblea e la giunta della Regione Emilia-Romagna ad agire in ogni sede utile e a coinvolgere i parlamentari europei e le nostre rappresentanze nelle istituzioni comunitarie, per respingere le modifiche peggiorative in particolare sul reato di stupro, a non recedere di un passo dagli impegni della Ue e di tutti gli Stati membri così come sanciti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile sulle donne e la violenza domestica entrata in vigore il primo ottobre 2023. E nel caso ciò non avvenisse di procedere immediatamente ad introdurre nel sistema penale italiano il principio “Senza consenso è violenza sempre”.

Per Valentina Stragliati (Lega) “il tema posto è di grande attualità e le forze che appoggiano l’attuale governo sono impegnate per risolvere il problema. In Parlamento la Lega si è sempre battuta, penso al lavoro di Giulia Bongiorno, per la presa in carico delle vittime. Da anni il partito che rappresento da anni propone la castrazione chimica per stupratori, pedofili e violentatori perché in questi casi è difficile una reale riabilitazione. Anche il vicepremier Salvini ha depositato una proposta di legge per la castrazione chimica: ci asteniamo sulla risoluzione perché non prendiamo lezione da nessuno su questi temi. Prendo atto che chi ha promosso questa risoluzione è contrario alla castrazione chimica: noi siamo per tutelare le vittime e non i criminali”.

Bisogna tutelare le vittime e condannare i colpevoli, servono norme a tutela delle persone. E’ giusto sollecitare il governo italiano e l’Ue a proseguire su questa strada”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che critica le posizioni della Lega: “Non si può impedire le recidive pensando che serva la castrazione chimica, servono interventi mirati, peccato che questo governo abbia tagliato i fondi per queste attività”.

(Luca Molinari)

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