COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Diritti. L’Emilia-Romagna accoglie il 9% dei minori stranieri non accompagnati

Presentata in commissione Parità la Relazione 2022 del Garante Claudia Giudici: “Auguro a tutte le bambine e a tutti i bambini, a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi della nostra regione i migliori auguri di buon inizio del nuovo anno scolastico”

Al 31 luglio 2023 l’Emilia-Romagna ha accolto 1.718 minori stranieri non accompagnati, ovvero quasi il 9% del totale nazionale, diventando la terza Regione italiana per accoglienza dopo Sicilia e Lombardia (che però ha 10 milioni di abitanti a fronte dei 4,2 milioni dell’Emilia-Romagna). Nell’87% dei casi si tratti di maschi, mentre il 13% è composto da donne. Si registra una grande presenza, oltre il 40% del totale, di ucraini, conseguenza diretta della guerra in corso.

È quanto emerge dalla Relazione sull’attività 2022 presentata dal Garante per i minori Claudia Giudici nel corso della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico.

“La nostra regione è in prima fila in questo tipo di attività e anche come Garante stiamo facendo la nostra parte”, spiega Giudici che tra le attività svolte sul tema “minori soli stranieri” ricorda la realizzazione del primo corso per i Tutori volontari, un accordo di collaborazione con il Tribunale dei minori e altre collaborazioni con istituzioni locali e statali.

La presentazione della Relazione è stata anche l’occasione per fare un bilancio complessivo dell’attività del Garante: nel corso del 2022 Giudici ha svolto 33 incontri (di cui 15 richiesti da singoli cittadini, 12 da parte di rappresentanti di Comuni o operatori socio-sanitari, e gli altri ripartiti su altre realtà), si è occupata di 37 casi specifici (di cui 16 portati a termine e 21 in via di risoluzione) equamente ripartiti tra maschi e femmine, di cui il 35% a Bologna, il 16% a Rimini, il 14% a Reggio Emilia, il 13% a Modena e l’11% a Ferrara. Come negli anni passati, anche per l’anno 2022 le segnalazioni relative alle criticità riscontrate nelle risposte delle Istituzioni sono complessivamente le più frequenti: 17 riguardano quelle dei servizi sociali, 4 l’ambito scolastico e 3 i servizi sanitari.

“Bambine e bambini, ragazze e ragazzi hanno attraversato un’epoca di sospensione, come quella della crisi pandemica, che può essere trasformata in una prospettiva generativa, per diventare opportunità di nuove riflessioni sulla capacità degli esseri umani di costruire esperienze di buona socialità: è necessario offrire loro, in termini educativi, esperienze di costruzione del bene comune”, spiega Giudici.

“Bisogna garantire tutti i loro diritti ai minori e, pur dai banchi della minoranza, dico che in questi anni l’Emilia-Romagna si è mossa bene”, spiega Valentina Stragliati (Lega) che denuncia come nella nostra società ci sia una carenza di educazione, una povertà educativa che preoccupa.

“Questa relazione è molto importante, come è molto importante l’attività dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, un ottimo esempio di attività pubblica per le giovani e i giovani”, spiega Francesca Marchetti (Pd) che, criticando le politiche giovanili del governo e del centrodestra ha ricordato come si debba investire sulla formazione, la prevenzione e l’educazione: “Non basta come qualcuno pensa mettere in galera qualche persona”, spiega Marchetti nel sottolineare i problemi legati alle nuove tecnologie e alla coda lungo del Covid.

Dal canto suo Marilena Pillati (Pd) ha ringraziato la Garante Giudici per l’attività svolta, in primo luogo per la capacità di ascolto sul territorio e il raccordo con chi, all’interno della Regione, si occupa di infanzia e adolescenti. “E’ stato fatto un lavoro sinergico come dimostrato anche dall’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze”.

(Luca Molinari)

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