COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Diritti. Pd, Avs, Civici e M5S difendono il divieto di pubblicità sessiste, violente o discriminatorie

Zappaterra: “No all’abrogazione degli articoli del Codice della Strada che tutelano la dignità delle persone”

Il Partito Democratico e la maggioranza in Regione Emilia-Romagna (Pd, Avs, Civici e M5S) hanno presentato una risoluzione unitaria per chiedere alla Giunta di esprimere la propria ferma contrarietà all’emendamento al Disegno di Legge “Concorrenza”, recentemente presentato in Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato da esponenti della maggioranza di governo, volto ad abrogare quelle parti del Codice della Strada che vietano pubblicità sessiste, violente o discriminatorie.

La risoluzione, a prima firma della consigliera regionale Marcella Zappaterra (Pd), nonché portavoce reggente delle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna, è stata sottoscritta da tutti i capigruppo dei gruppi di maggioranza Paolo Calvano (Pd), Simona Larghetti (Avs), Vincenzo Paldino (Civici), Lorenzo Casadei (M5S).

“È vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti, stereotipi di genere offensivi, o messaggi lesivi delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica, oppure discriminatori rispetto all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”, ricorda Zappaterra. “Queste disposizioni, introdotte nella precedente legislatura da Pd e Italia Viva, hanno fatto sparire dai cartelloni e dagli autobus immagini degradanti e slogan sessisti, spesso usati come leva di marketing provocatorio. Difendere oggi questa norma significa proteggere la dignità di tutte e tutti e contrastare la violenza simbolica e culturale”.

La risoluzione chiede al Governo e al Parlamento di ritirare o respingere la proposta di abrogazione e di riaffermare, anche a livello nazionale, l’importanza di mantenere e rafforzare i divieti relativi a comunicazioni pubblicitarie lesive della dignità delle persone. Prevede inoltre azioni di sensibilizzazione e formazione, in raccordo con le altre Regioni, gli enti locali, le associazioni e i centri antiviolenza, volte a contrastare la cultura sessista e a diffondere modelli comunicativi rispettosi della parità e delle differenze.

“La Regione Emilia-Romagna è da anni impegnata nella promozione delle pari opportunità e nel contrasto alla violenza di genere, anche attraverso l’attuazione della Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere e della Legge regionale 2/2003, che promuove la cittadinanza sociale e il sistema integrato di interventi e servizi sociali”, sottolinea la consigliera. “La tutela della dignità delle persone e il contrasto agli stereotipi di genere costituiscono parte integrante delle politiche regionali di educazione, comunicazione e sensibilizzazione pubblica. È interesse della Regione promuovere un modello di comunicazione rispettoso, inclusivo e coerente con i valori costituzionali e con gli impegni internazionali dell’Italia in materia di diritti umani e parità di genere.”

“La maggioranza al Governo guidata da Giorgia Meloni si spaccia come esempio nella difesa delle donne ma nei fatti conferma di promuovere un arretramento culturale autorizzando stereotipi, discriminazioni e mercificazione. Come Partito Democratico, Donne Democratiche e come maggioranza in Regione Emilia-Romagna non ci stiamo”, conclude Marcella Zappaterra.

La risoluzione è stata sottoscritta anche dai consiglieri del Pd Alice Parma, Eleonora Proni, Ludovico Albasi, Emma Petitti, Anna Fornili, Barbara Lori, Maria Costi, Fabrizio Castellari, Ludovica Carla Ferrari, Niccolò Bosi, Elena Carletti, Matteo Daffadà, Francesco Critelli, Luca Quintavalla.

(Luca Molinari)

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