COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Diritti Piacenza. Tagliaferri (Fdi): fare chiarezza su ciclisti disabili al Giro d’Italia handbike

“Doveva essere una domenica all’insegna dell’inclusione, dell’abbattimento delle barriere e dell’universalità dello sport, invece ci si è trovati davanti al muro del ‘nulla di fatto’: sono stati rimandati a casa senza poter correre la sesta tappa”

Fare chiarezza sull’episodio di discrimanazione di cui sono stati vittime un gruppo di ciclisti disabili a Piacenza.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda comesono ottanta i ciclisti disabili rimandati a casa senza poter correre la sesta tappa del Giro d’Italia handbike. Doveva essere una domenica all’insegna dell’inclusione, dell’abbattimento delle barriere e dell’universalità dello sport, invece ci si è trovati davanti al muro del ‘nulla di fatto’: purtroppo non ci sono state sufficienti garanzie di sicurezza lungo il percorso e sono mancati i volontari che il Comune di Piacenza (tramite la presidente del comitato provinciale della Federazione ciclistica italiana, Barbara Barbieri, ndr) aveva garantito fino a venerdì scorso. Poco prima l’assessore allo Sport aveva proposto una sorta di ‘piano B’ con un tragitto ridotto rispetto a quello previsto di 4,5 km (Pubblico Passeggio, piazzale Genova, via IV Novembre, viale Patrioti, via Cavaciuti e ritorno al punto di partenza). Ipotesi sfumata dopo il sopralluogo lungo via IV Novembre”.

Tagliaferri sottolinea come “negli spazi del palazzetto dello sport che avrebbero dovuto ospitare le premiazioni pomeridiane, l’assessore visibilmente dispiaciuto si è scusato con organizzatori e atleti arrivati da tutta Italia. Chi si era assunto l’impegno di mandarci 35 volontari – ha fatto sapere – ci ha dato improvvisamente forfait e senza i volontari alle transenne, sentinelle indispensabili per la sicurezza di ciclisti e pubblico, la manifestazione è definitivamente saltata attorno a mezzogiorno”. Incredulità e sgomento fra i corridori pronti al via sul Facsal ma anche doccia fredda per accompagnatori e preparatori. Circa 500 persone in molti dei quali arrivati a Piacenza dal giorni prima.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta di prendere posizione e trovare le modalità per scusarsi con i ciclisti che hanno subito una discriminazione.

(Luca Molinari)

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