L’iscrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali è prima di tutto un gesto di civiltà per assicurare a bambine e bambini pari tutela e dignità. Sono le parole della consigliera del Movimento 5 stelle, Silvia Piccinini, che in una risoluzione chiede alla Regione di “sostenere i Comuni sul piano tecnico e giuridico nelle operazioni connesse all’iscrizione all’anagrafe di figli di coppie di madri o di padri”.
“Nelle ultime settimane alcuni Comuni italiani fra i quali Torino, Roma, Gabicce e Bologna hanno proceduto alla registrazione dell’atto di iscrizione,” spiega Piccinini. “Il quadro normativo di riferimento presenta senza dubbio caratteri di complessità – continua -ma risolvibili e risolti, come testimoniano queste esperienze che hanno assunto a riferimento lo spirito della legge n. 76 del 2016, le convenzioni internazionali e la nostra Costituzione”.
La consigliera chiede quindi alla Regione di farsi portavoce con il Parlamento per l’approvazione di una legge che, colmando un vuoto normativo, garantisca in modo inequivocabile i diritti di bambini e bambine di coppie di madri e di padri.
(Francesca Mezzadri)