COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Diritti. Piccinini (M5s): “Violenza di genere, formare personale qualificato e introdurre a scuola l’educazione affettiva”

In una risoluzione si impegna la Regione “a sensibilizzare i cittadini su questo tema. Considerare la gravità del disturbo narcisistico della personalità”

Sensibilizzare i cittadini sulle violenze di genere, in particolare su quelle psicologiche e sul disturbo narcisistico della personalità, formare personale qualificato per i Centri antiviolenza, istituire “adeguati corsi di formazione all’educazione sentimentale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado”.

Sono alcune delle richieste di Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle, presentate in un’articolata risoluzione che impegna la giunta a intervenire. La consigliera ricorda l’importanza dei Centri antiviolenza nel garantire protezione e aiuto alle vittime, ma la loro attività “non può sostituirsi agli altrettanto necessari interventi di prevenzione e informazione di cui la Regione deve farsi carico, nell’ottica di scongiurare il più possibile il verificarsi del fenomeno”. Vanno sollecitate le istituzioni per formare “le nuove generazioni all’educazione sentimentale ed è fondamentale garantire ai professionisti del settore una dotazione di personale qualificato, nonché l’accesso ad una formazione continua che gli consenta di operare in maniera tempestiva ed efficace”. Secondo Piccinini, poi, si devono “moltiplicare gli sforzi di sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini emiliano-romagnoli al fine di riconoscere soprattutto le tipologie di violenza meno evidenti, derivanti per esempio dal citato disturbo narcisistico della personalità, ed accedere alla rete di cura e protezione regionale”. Il Piano regionale contro la violenza di genere, approvato dall’Assemblea legislativa bell’ottobre 2021, “pur rappresentando un apprezzabile passo avanti nel contrasto alla violenza di genere” ha i decreti attuativi che “non dettano disposizioni puntuali in materia di prevenzione, sensibilizzazione e contrasto alla violenza psicologica, mentre il disturbo narcisistico della personalità non risulta neppure menzionato in alcuno dei due testi”. Si devono sensibilizzare i cittadini “sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità” supportando i professionisti del settore “sia in termini di formazione sia di organico”. L’ultimo impegno chiesto alla giunta da Piccinini è quello di “sollecitare le istituzioni competenti, in Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, affinché istituiscano adeguati corsi di formazione all’educazione sentimentale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado”.

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. La consigliera riporta i dati di un report della Città metropolitana di Bologna, secondo il quale “tra il 2016 e il 2022 sono state accolte, nell’ambito dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittime di violenza di genere, 8596 donne, di cui il 56% dichiara di aver subito violenza dal partner, il 23% dall’ex partner, il 10% da un familiare, il 5% da un amico/conoscente”. Piccinini, poi, evidenzia il disturbo narcisistico della personalità che porta ad abusi fisici e psichici e che “affligge c.ca il 6% della popolazione, di cui il 50-75% uomini, e che si caratterizza per
la necessità di ammirazione totale e costante, cui fanno da contraltare degradazione e manipolazione della partner”.

(Gianfranco Salvatori)

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